Riforma professioni, architetti e ingegneri indietro sulle polizze

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Meno due settimane. Tanto il tempo che manca ai professionisti per assicurarsi e per sperimentare gli effetti della Riforma delle professioni avviata a Ferragosto di un anno fa in base alle richieste della Bce. Nel progetto di Riforma delle professioni è contenuto l’obbligo di assicurazione, che riguarderà molti professionisti a partire dal 13 agosto. Chi non si adegua rischia un illecito disciplinare.

Molti Ordini dei professionisti si sono mossi organizzando e stipulando convenzioni per gli iscritti, altri stanno ancora lavorando e non riusciranno a rispettare la scadenza del 13 agosto.

Le Professioni legali ed economiche sono quasi pronte. Alle professioni tecniche manca ancora una parte del percorso: i Consigli nazionali di Ingegneri e Architetti lavoreranno fino a settembre sulle polizze.

In effetti, molto dipende dal decreto attuativo che deve ancora passare dal Consiglio di Stato e dalla Commissione Giustizia delle Camera.

Da un lato ci sono gli ingegneri, che per ora non sottoscriveranno un accordo quadro, preferendo predisporre linee guida che serviranno ad accompagnare gli iscritti nella scelta. Le linee guida serviranno soprattutto ad aiutare i giovani ingegneri e saranno pronte dopo l’estate.

Dall’altra parte, gli architetti: il Consiglio Nazionale sta inviando alle compagnie di assicurazione un documento che riporta tutte le esigenze dei professionisti. Lo scopo è quello di arrivare a rielaborare una serie di convenzioni da sottoporre all’attenzione degli Ordini di ciascun territorio.
Dal canto suo, Inarcassa, la cassa per la previdenza di ingegneri e architetti, offre una polizza (già dal 2000) e ha sottoscritto da aprile una nuova convenzione con la compagnia Willis Italia (assicurarsi per un massimale di 2, 7 milioni/anno).

Redazione Tecnica

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