Design e arredo, Assarredo: se non si esporta si muore

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L’esportazione, per le aziende italiane del settore arredo e design, non è solo un’opportunità di sviluppo, ma è una vera e propria necessità. Questo è lo scenario emerso dal convegno dal titolo ‘L’arredamento italiano: scenari e nuove opportunità’, che si è svolto nell’ambito dell’assemblea annuale di Assarredo. Anche Federlegno Arredo si era espressa, in giugno, a favore dell’export e contro il Decreto Crescita, che, secondo la Federazione, lo uccide.

“In questo delicato contesto economico in cui ci troviamo – commenta Giovanni Anzani, presidente di Assarredo – stiamo tuttavia avendo segnali incoraggianti dall’export delle nostre aziende. E’ però necessario affrontare i mercati internazionali con una consapevolezza che ci porti a fare business nel posto giusto e al momento giusto. Diventa quindi necessario aggredire non solo quei Paesi che strategicamente risultano essere più interessanti, ma bisogna anche andare a colpire quei mercati o quel target specifico di consumatori che per le loro caratteristiche sono maggiormente disposti ad apprezzare le nostre produzioni. L’export – sostiene – in questo particolare momento per le nostre aziende, infatti, si sta configurando non più solo come un’opportunità di sviluppo commerciale ma una vera e propria necessità dettata da una domanda interna che visto il clima di incertezza economica fatica a decollare”.

Durante l’incontro, proprio l’opportunità di riuscire a imporsi sulle nuove frontiere del mondo, a partire dalla Cina, è stata espressa da Giuliano Noci, prorettore delegato del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano. Bisogna imparare a vendere in mercati complessi e ampi, come quello cinese. Non è più sufficiente produrre beni di eccellenza e di qualità, sostiene Noci. Che prosegue dicendo che l’esportazione è un’opportunità da cogliere identificando partner logistico-commerciali che sappiano supportare le aziende a sviluppare rapporti evoluti con i retailer locali per leggere il mercato e adattarsi alle sue richieste, sviluppando una rete fra le aziende che permetta il perseguimento di progetti strategici condivisi.

Luca Paolazzi, direttore del Centro Studi di Confindustria, ha invece illustrato i risultati della ricerca ‘Esportare la dolce vita’, condotta con il supporto di FederlegnoArredo, proiettata sul 2017. I consumatori nel mondo, è emerso dall’indagine, ammirano l’Italian way of life, perciò acquistano beni belli e ben fatti, contraddistinti da design e qualità dei materiali e delle lavorazioni. I primi risultati della ricerca hanno quindi evidenziato che se le imprese italiane del ‘bello e del ben fatto’ riusciranno a essere competitive nei paesi emergenti come Russia, Cina e Paesi Arabi, mantenendo elevate le loro eccellenze, promuovendosi e attuando politiche distributive strategiche, le esportazioni italiane entro il 2017 cresceranno di 1,3 miliardi di euro, raggiungendo quota 3,3 miliardi.

Redazione Tecnica

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