Momenti di Topografia, assi e piano topografico. Quinta puntata

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Pur con tutte le remore a cui ho accennato, il procedimento topografico, valido nei 200 m di raggio attorno all’operatore, è quello che prevede la proiezione dei numerosi punti dell’appezzamento in esame (la collinetta) sul piano topografico, dei quali punti occorre determinare la posizione, secondo un sistema d’assi cartesiano tridimensionale: per ogni punto 3 numeri, x, y, z, che definiscono le distanze (in metri) delle proiezioni dagli assi stessi (leggi anche Momenti di topografia, terza puntata).

Sono ormai consolidate le metodologie con cui si riescono ad ottenere detti valori numerici, a cui accennerò fra non molto; ma da subito, la cosa più importante da considerare è la scelta della posizione degli assi rispetto al piano topografico; per quanto riguarda l’asse delle Z (delle quote), il suo orientamento è generalmente quello dello zenit (in breve, della verticale verso l’alto), avente come origine la stessa degli assi X ed Y  sul piano topografico; quest’ultimi possono essere collocati nei modi più diversi, potendo essi assumere qualsiasi origine e qualsiasi direzione. In genere, la scelta è quella della direzione del’’asse delle Y positive, essendo quello delle X positive sempre a destra di un osservatore che dall’origine O osserva l’asse delle Y positive.

Quali sono i criteri con cui scegliere l’origine degli assi (O) e la direzione dell’asse delle Y positive, come orientamento del rilievo? È un problema basilare, essendo i valori numerici delle coordinate di ogni punto in funzione della scelta degli assi e della loro collocazione sul piano topografico.

Fig. 1 - Momenti di Topografia, assi e piano topografico. Quinta puntata

Fig. 2 - Momenti di Topografia, assi e piano topografico. Quinta puntata

Nei due disegni, la proiezione Ao del punto A sul piano topografico non cambia posizione; nel primo disegno essa è determinata da una coppia di coordinate piane XA ed YA, i cui valori sono sicuramente diversi da quelli rappresentati nel secondo disegno: ciò è dovuto alla diversa scelta o, che è lo stesso, al diverso orientamento dei due assi cartesiani sul piano.

Occorre quindi rispondere alle due seguenti domande:
– come si sceglie la posizione degli assi X e Y sul piano, con la necessità di indicarla a lavoro finito?
– come si possono determinare le coordinate planimetriche X e Y rispetto al sistema d’assi scelto?

Roberto D’Apostoli

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