Incentivi Rinnovabili, la norma sui registri nel mirino della UE

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I decreti per le rinnovabili (o meglio, gli schemi di decreto), tra cui il futuro quinto Conto Energia, continuano a collezionare critiche e bocciature. L’ultima in ordine di tempo arriva dalla Commissione europea. Gunther Oettinger, il commissario all’Energia, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera di duro richiamo al Ministero dello sviluppo economico, come ha riportato ieri il sito Qualenergia.it.

Molte le critiche che Oettinger riserva ai decreti che andranno nel prossimo futuro a rimodulare per l’ennesima volta il regime di incentivi per il fotovoltaico e per le altre fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche. Nel mirino vi è soprattutto il meccanismo dei registri che, secondo il commissario europeo “potrebbero aumentare l’onere burocratico per gli operatori di mercato e diminuire la sicurezza degli investitori sul fatto che i progetti si qualifichino per il sostegno finanziario”.

E sempre sull’innalzamento della soglia di accesso al registro ha parlato ieri Valerio Natalizia. Il presidente del GIFI ha lanciato un nuovo appello a Governo e Regioni dopo quello di due settimane fa (leggi Quinto Conto Energia, abbassare la soglia di iscrizione al registro).

“Il registro è un sistema che ha dimostrato più volte la sua inefficienza e non serve a controllare la spesa ma solo a creare complicazioni burocratiche agli operatori e quindi aumentare i costi gestionali”, ha detto Natalizia.

Per il numero uno del Gruppo delle imprese fotovoltaiche italiane, “un sistema virtuoso che diminuisce il valore dell’incentivo all’aumentare del volume delle installazioni è la strada da seguire. . Ma se il Governo intende mantenerlo, almeno prevediamo un innalzamento a 200 kW della soglia di accesso“.

Ma non sono solo i registri, come detto, a essere stati aspramente criticati da Bruxelles.

La lettera di Oettinger chiede anche che siano previsti tempi di transizione più lunghi tra le vecchie e le nuove norme, per consentire una maggiore tutela degli investimenti in corso. Altra nota di biasimo del commissario tedesco all’Energia è quella relativa alla mancanza di una differenziazione nella riduzione degli incentivi basata anche sulla maturità delle tecnologie.

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