Terremoto in Emilia, non vale la polizza anticalamità

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Il Dl 59/2012 decide che lo Stato non risarcirà più i danni a imprese e privati causati da catastrofi naturali come terremoti e alluvioni. Aziende e privati dovranno assicurarli per essere coperti (leggi l’articolo Protezione Civile, con un decreto lo Stato scarica ogni responsabilità)

L’assicurazione è contenuta in un provvedimento d’urgenza, definito “pleonastico” da Sole 24 Ore di ieri, vale a dire l’articolo 2 del sopraccitato Dl 59/2012: chi vuole può pattuire un allargamento agli eventi calamitosi della polizza danni sui fabbricati. Comunque, in assenza del regolamento attuativo, questa particolare fattispecie non esiste. Dato che già ora alcune compagnie offrivano questa possibilità appare quasi superfluo che un decreto legge rafforzi questa possibilità.
La norma è divisa in due commi. Nel secondo è (forse) contenuta la spiegazione della stranezza. Nel primo comma si parla di estendere ai rischi da calamità naturali le polizze “contro qualsiasi tipo di danno ai fabbricati di proprietà di privati”. Quindi occorre capire chi siano i “privati”, se cioè siano solo le persone fisiche e non quelle giuridiche, oppure si tratta di escludere gli immobili di proprietà pubblica da quest’obbligo.

A una revisione pensa anche il Consiglio nazionale degli architetti: “Crediamo che il decreto del governo sulla protezione civile che solleva lo Stato dal pagare i danni causati dagli eventi sismici, rinviando a una assicurazione volontaria, sia da riformulare perché è stato approvato senza tenere conto del quadro complessivo della situazione italiana, così drammaticamente evidente, ancora una volta, dopo il terremoto in Emilia-Romagna“.

Redazione Tecnica

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