Modifiche al Quinto Conto Energia, gli 8 punti delle associazioni

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Le associazioni del fotovoltaico i sono incontrate martedì 24 aprile con gli organi tecnici della Conferenza delle Regioni. Sul tappeto il decreto sul Quinto conto energia (leggi anche Quinto Conto Energia, un esame delle norme più critiche). Sarà infatti il parere consultivo degli esperti tecnici della Conferenza a risultare determinante per licenziare il decreto che andrà a rimodulare gli incentivi al fotovoltaico.

I punti sui quali le associazioni (Aper, Assosolare, Ifi, Aes) ritengono si debba intervenire sulla bozza del quinto conto energia vanno nella direzione della sostenibilità del settore, della salvaguardia degli investimenti in corso e della promozione dell’industria e dell’occupazione del Paese.

Secondo le associazioni, il Governo ha il dovere di ascoltare le proposte di uno dei pochi settori nazionali che in concomitanza con la crisi globale ed il credit crunch ha generato valore per l’intero sistema Paese.

Gli otto punti di modifica del Quinto conto energia
1. Mantenimento del Tetto di spesa a 7 miliardi di euro :un target d’incentivazione residua a 500 milioni di euro, come prevista dall’attuale schema di decreto, non sarà in grado di far transitare le imprese del settore verso l’uscita del sistema di supporto vigente, in vista del raggiungimento della grid parity;

2. Registro: limitare l’introduzione del meccanismo del Registro agli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 KWp, non appesantendo ulteriormente la burocrazia per gli operatori e gli utenti ma, in egual modo, contrastando eventuali fenomeni di tipo speculativo legati alla realizzazione di impianti di taglia superiore; 

3. Premialità: ripristinare il premio per l’utilizzo di componentistica Made in Europe, quello sullo smaltimento dell’amianto, quello sull’efficienza energetica e l’innovazione, volti a promuovere in modo virtuoso lo sviluppo della filiera produttiva nazionale ed europea, la salvaguardia ambientale e gli investimenti;

4. Data di entrata in vigore: si chiede un periodo transitorio di “tre mesi dalla data di raggiungimento dei 6 Miliardi di €, al fine di lasciare al mercato e agli organizzatori  di tutelare gli investimenti in corso

5. Retroattività e tutela degli investimenti: non consentire provvedimenti retroattivi sulle realizzazioni già effettuate, introducendo una “Norma di Salvaguardia” che garantisca la tariffa del Quarto Conto Energia erogata per gennaio 2013, a condizione che tali impianti entrino in esercizio entro la data di entrata in vigore del Quinto Conto Energia;

6. Tariffe incentivanti: vista la drastica e repentina riduzione delle tariffe presenti nel Quinto Conto Energia e la trasformazione delle stesse in  omnicomprensive, prevedere una rivalutazione inflattiva sulla quota parte della tariffa omnicomprensiva, pari alla quota “energia”;

7. Sistema innovativo di sostegno al mercato in grid parity tramite il meccanismo dello scambio sul posto: il Quinto Conto Energia prevede che le tariffe incentivanti siano alternative al meccanismo dello scambio sul posto, si suggerisce quindi di estendere la disciplina dello scambio sul posto anche per impianti di potenza superiore a 200 kWp. L’innalzamento del valore di potenza per l’accesso al meccanismo dello scambio sul posto aprirebbe la strada alle prime applicazioni del fotovoltaico in grid parity, senza  incidenza di costo alcuno per la collettività.

8. Bonus fiscale sugli utili reinvestiti in impianti fotovoltaici con tecnologia italiana: introduzione cioè di un sistema che, tramite la detassazione dell’utile realizzato dai titolari di impianti ammessi ai conti energia precedenti, consenta a tali soggetti di “autofinanziare” la realizzazione di nuovi impianti, impiegando il risparmio d’imposta di cui essi beneficiano nell’ambito della realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici, realizzati con componentistica e tecnologia nazionale.

Per ulteriori approfondimenti vai allo Speciale sul Quinto Conto Energia.

Redazione Tecnica

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