Vasco Errani: la ricostruzione non è partita, però abbiamo lavorato bene

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La vicenda. Panorama ha riportato le parole di Vasco Errani, che nel corso di un incontro con i sindaci dei comuni terremotati ha ammesso che la ricostruzione non è mai partita e che ciò che è stato fatto è solo nell’ottica dell’emergenza. Nel frattempo, Bersani ha annunciato di uscire dal PD (anche Errani è su quella strada). Panorama, riportando la notizia, ha calcato un po’ la mano sul fattore dramma/fallimento dello Stato e in risposta all’articolo Errani ha parlato di strumentalizzazione politica delle sue dichiarazioni. Che però non si è rimangiato. Ha ribadito che siamo ancora nella fase dell’emergenza ma il Governo ha lavorato bene. Ha detto quelle cose solo per spronare i sindaci. Le sue critiche non erano dirette a loro: loro sono in frontiera e sono fondamentali, tanto che probabilmente gli verrà dato più potere, visto che ora sono stazione appaltante.

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La situazione reale. Erano state chieste 1881 di casette di in legno per tutti i comuni colpiti. Ne sono arrivate solo 18, a Norcia. Altre 25 sono state consegnate ad Amatrice, ma rimangono vuote. Da questo punto di vista, le parole di Vasco Errani corrispondono a verità: siamo ancora nella fase dell’emergenza. Ancora, a sei dalla prima scossa. Per lo meno, siamo in ritardo. Però, collegare questo alla situazione politica del PD non ha senso. Il M5S ha parlato addirittura di una faida interna al PD all’interno della quale i componenti delle due parti tenterebbero di screditarsi a vicenda sulla pelle dei terremotati. Solo adesso che Renzi è caduto in disgrazia, i bersaniani dicono che il Governo ha operato male. Prima, non dicevano nulla. Grande tempismo insomma, secondo Panorama e i M5S. Errani, appunto, smentisce.

Il suo incarico è istituzionale e anche se andasse via dal PD sarebbe troppo semplicistico misconoscere l’operato del Governo e ridurre tutto a un attacco a Renzi. Errani dice: “Non c’è bisogno di nessun chiarimento con il presidente del Consiglio, ho lavorato benissimo e svolgerò la mia funzione utile fino alla fine (…). Sul terremoto c’è stato un impegno pieno, comune e condiviso” (al Corriere.it).

Sempre al Corriere, Errani dice: “Abbiamo fatto un impianto normativo ottimo. Non ce n’è mai stato uno così. Nemmeno in Emilia. Abbiamo fatto ordinanze importanti. È già possibile avviare i lavori di riparazione dei danni lievi e la ripresa delle attività economiche. Abbiamo finanziato un piano-scuola per 21 nuovi istituti. E a giorni verrà emanata l’ordinanza per la riparazione dei danni gravi”.

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Ricostruzione, non basta “fare” le ordinanze

L’errore sta proprio lì. L’unica cosa certa sono le poche casette arrivate. Ma il ritardo delle casette non è il vero problema, è solo indicativo del vero problema: il Governo Renzi e la struttura che ha creato per la ricostruzione non hanno funzionato perché – a dire la verità – ha emanato normative contraddittorie tra loro e che hanno creato confusione. Basti pensare ai 3 decreti terremoto che si sono rincorsi, agli avanti indietro fatti sul numero massimo di incarichi per i progettisti, alla complessità delle procedure per avviare i lavori e le verifiche di agibilità. No tax area si, non tax area no. Tutto s’incaglia prima di partire. Se la ricostruzione non è partita, un motivo c’è e sta nella confusione di normativa e nell’inutilità delle ordinanze, cadute nel vuoto. Non basta solo “fare” le ordinanze, bisogna concretizzare. Sono giorni che leggiamo che “è possibile avviare i lavori di riparazione dei danni lievi” ma finché rimarrà una possibilità vuol dire che nessun ha iniziato a farli, i lavori. Errani non lo ammette, ma ciò che ha detto ai sindaci è vero, non è solo per spronare. Se non lo ammette, non si rende conto che bisogna cambiare marcia: portare i professionisti e gli operai in cantiere.

Sovrapposizione competenze tra Protezione Civile e Commissario

Un secondo grosso problema è la sovrapposizione delle competenze tra Protezione Civile e Commissario per la Ricostruzione, scoglio sul quale si è arenata la struttura governativa. La mancanza di collaborazione tra le due parti è riassunta in una battuta dell’intervista sul Corriere.it

Corriere: “Ma è lei a lamentare che non esiste che per casette, stalle e macerie, serva tutto questo tempo”.
Errani: “È materia di Protezione civile”.

È mancata la collaborazione tra Commissario e Protezione Civile e una distribuzione chiara dei compiti. Sono problemi con cui bisogna confrontarsi, che bisogna ammettere, non tirarsi indietro alla prima obiezione per paura di gettare alcol sul fuoco di polemiche politiche inutili e che non hanno ragione di esistere. Se che affronti il problema con sincerità, hai almeno una possibilità di risolverlo; se non lo fai non hai neanche quella.

Redazione Tecnica

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