Riqualificazione sostenibile delle città, gli Architetti vogliono la Carbon Tax

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Il Cnappc propone dal convegno RI.U.SO. al Salone del mobile di Milano, appena conclusosi, un ambizioso ma importante progetto di rigenerazione urbana e del patrimonio edilizio, in linea con politiche e pratiche sostenibili. Con quali soldi? Con un grossa parte della Carbon Tax, introdotta dall’articolo 15 della Delega Fiscale in corso di approvazione.

Gli obiettivi sono chiari:
– messa in sicurezza, manutenzione e rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico e privato;
– drastica riduzione dei consumi energetici ed idrici degli edifici;
– valorizzazione degli spazi pubblici;
– la salvaguardia dei centri storici;
– tutela del verde urbano;
– razionalizzazione della mobilità urbana e del ciclo dei rifiuti;
– implementazione delle infrastrutture digitali innovative con la messa in rete delle città italiane.

Si, ma come si possono raggiungere tali obiettivi? Attraverso una collaborazione tra Governo, Parlamento e architetti italiani per realizzare un Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile sul modello del Piano Energetico Nazionale, attivando politiche ambientali, strumenti urbanistici e finanziari.

Al Salone del mobile, lanciato il programma RI.U.SO.
La proposta sopra illustrata è partita dal Consiglio nazionale degli architetti (Cnappc), che insieme all’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e a Legambiente ha lanciato il programma RI.U.SO., iniziativa per la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, aperta alla collaborazione di tutta la filiera delle costruzioni, del mondo della ricerca, di Comuni e Regioni, della Cassa Depositi e Prestiti, dell’Agenzia del Demanio, delle Fondazioni Bancarie, della Banca Europea di Investimenti.

Il convegno, tenutosi nel corso del Salone del mobile 2012, ha visto la partecipazione di:
Mario Cucinella, che ha parlato di Architetture low cost e case passive;
Benedetta Tagliabue, che ha affrontato il tema degli spazi pubblici;
Andrea Boschetti di Metrogramma, che ha affrontato i temi del riuso, della mobilità sociale e delle nuove tipologie abitative;
Stefano Boeri, che ha affrontato il tema delle visioni urbane.

Il programma punta ad aggregare e mettere a sistema gli sforzi del mondo del progetto, della costruzione, dell’industria, dell’ambientalismo, della finanza e della ricerca verso un obiettivo comune: avviare un grande e profondo programma di rinnovo del patrimonio edilizio e delle città da attuare nel prossimo ventennio.

Precisa il presidente del CNAPPC Leopoldo Freyrie: “Le risorse per l’attuazione del Piano possono essere attinte dalla messa a sistema dei finanziamenti dei programmi comunitari; dal riequilibrio degli investimenti pubblici tra grandi infrastrutture e città; dal risparmio derivante dalla messa in sicurezza di edifici e abitati rispetto ai danni causati da terremoti ed eventi calamitosi derivanti dalla condizione idrogeologica; dalla razionalizzazione dei contributi e delle incentivazioni pubbliche sull’energia; dalla messa a sistema degli investimenti privati pubblici per le manutenzioni ordinarie e straordinarie; dalla valorizzazione delle dismissioni del patrimonio pubblico e dalla creazione di strumenti finanziari ad hoc che mettano a reddito il risparmio energetico, idrico, e la manutenzione, erogando adeguati bonus volumetrici a fronte di un impatto ambientale vicino allo zero e alla adozione di innovazioni tecnologiche utili all’efficienza tecnologica e infrastrutturale delle città”.

E prosegue, in merito alla sensibilizzazione dei cittadini: “Il primo destinatario della Rigenerazione Urbana Sostenibile è e deve essere il cittadino: ed è un dovere di tutti noi renderlo consapevole dello stato della sicurezza dell’abitare e delle condizioni, anche patrimoniali, dell’immobile su cui ha investito e acceso lunghi mutui. Tanto più nel momento in cui si registra un aumento della pressione fiscale sul patrimonio immobiliare. Il cittadino consapevole deve perciò sapere che gli edifici non sono eterni, che la manutenzione deve essere finalizzata in primis alla sicurezza e al risparmio di risorse, che la qualità e la sicurezza degli spazi pubblici sono un diritto”.

Un provvedimento che potrebbe essere adottato nell’immediato è quello di destinare una significativa porzione della Carbon Tax al programma di Ri.u.so. e a costituire l’elemento fondante il Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile.

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