Risultati Refendum Costituzionale: vince il NO. Le Professioni restano alle Regioni.

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Ecco i risultati del Referendum Costituzionale di ieri domenica 4 dicembre 2016: ha vinto il NO e per Professionisti, ma anche Ambiente, Beni Culturali, Sicurezza sul lavoro, Governo del territorio, infrastrutture strategiche, non cambia nulla.

Ha votato SI il 59,11%, NO il 40,89%, l’affluenza è stata molto alta: al 65,47%.

Leggi le parti della Riforma Costituzionale (sconfitta con la vittoria del NO al Referendum) che riguardano le Professioni e la Formazione Professionale

Risultati Referendum 4 dicembre, è NO

I Professionisti restano alle Regioni

In materia di Professioni i conflitti tra Stato e Regioni, in merito alle rispettive competenze e ai rispettivi campi d’azione, ci sono stati e spesso è stata coinvolta anche la Corte Costituzionale. Con la vittoria del NO al referendum di ieri Riforma Costituzionale l’ordinamento delle professioni rimane nelle mani delle Regioni.

Prima della Riforma Costituzionale 2016 la legislazione delle Professioni era attribuita dal comma 3 del nuovo art. 117 della riforma del titolo V della Costituzione approvata nel 2001 alla potestà legislativa delle Regioni. Tutte le professioni (con Ordini o meno) dovevano avere un ordinamento basato su principi comuni e sviluppato diversamente regione per regione in base alle diverse esigenze.

Anche se le Regioni non sono in realtà mai intervenute nella regolamentazione delle Professioni, per mancanza di una precisa definizione dei principi generali (definizione che spettava allo Stato, che non l’ha mai fatta) le cose rimangono così.

Il nuovo articolo 117 della Riforma Costituzionale 2016 non approvato con la vittoria del NO al Referendum, avrebbe attibuito l’ordinamento delle professioni alla competenza esclusiva dello Stato. Ma non sarà così.

Novità mancate per le Professioni Associative

Parliamo anche delle Professioni senza Ordini. La caratteristica delle Professioni disciplinate ai sensi della legge 4/2013 (le Associative, non organizzate in Ordini o Collegi) è di non avere una legge nazionale che regolamenti ogni attività. Questa caratteristica ha permesso e spinto in questi anni le Regioni a creare nuove Professioni e dettare norme diverse da una Regione all’altra sulle singole attività professionali.

Si sono create così molte difficoltà per i Professionisti senza Ordini. Il ritorno alla competenza dello Stato avrebbe forse messo fine alla confusione.

La riforma del bicameralismo perfetto, con la parziale abolizione del Senato, tentata dalla Riforma Costituzionale 2016 ma non riuscita per la vittoria del NO, avrebbe inciso in modo positivo sulle professioni ex legge 4/2013 che, se numericamente più numerose di quelle con un proprio Ordine, per la non obbligatorietà dell’iscrizione dispongono di un potenziale economico e organizzativo inferiore alle Professioni regolamentate. La parziale abolizione del Senato e una maggioranza politica chiara del Governo avrebbe, forse, reso più facile ottenere le norme che i Professionisti Associativi chiedono.

Si tratta di altre Professioni rispetto alle nostre, ma, comunque, Professionisti e colleghi.

Regime forfetario dei professionisti tecnici dopo la Legge di Stabilità – II edizione

Questa seconda edizione è aggiornata con i contenuti e l’analisi della circolare dell’Agenzia delle Entrate 4 aprile 2016, n. 10/E (applicazione e disapplicazione del regime forfetario, caratteristiche, agevolazioni per chi inizia una nuova attività, sanzioni). Inoltre è stato aggiunto un capitolo con le istruzioni di compilazione del modello LM di UNICO per la dichiarazione dei redditi per i professionisti in regime dei minimi o in regime forfetario.La guida in formato ebook che si concentra sulle novità del regime forfetario, introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208), in particolare riguardo il più elevato livello di compensi o ricavi per utilizzarlo, e l’aliquota per la tassazione separata ridotta al 5% per le nuove attività per i primi cinque anni di apertura della partita Iva. Di particolare rilievo anche la possibilità di optare per il versamento di contributi ridotti per chi esercita attività d’impresa ed è iscritto alla Gestione artigiani e commercianti dell’INPS.La Guida effettua l’identikit del regime forfetario: le regole per l’accesso, la tassazione e l’avvio dell’attività. Passa poi ad analizzare il sistema previdenziale delle singole figure professionali, architetti, ingegneri, geometri, autonomi e professionisti senza Cassa , artigiani e imprese, la compilazione delle fatture e propone una lista completa delle verifiche da fare per valutare la convenienza a passare al nuovo regime quando si ha un’attività già avviata.Completano l’ebook:- i modelli per l’avvio dell’attività e l’iscrizione alle casse previdenziali, – le formule per la corretta compilazione delle fatture- 70 quesiti risolti per chiarire i dubbi più diffusi in materia.Lisa De Simone, Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, seguendo in particolare il settore edilizio dal punto di vista fiscale,e le tematiche condominiali

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Le altre novità mancate

Sarebbe stata una decisa inversione di rotta rispetto al 2001, che non avrebbe riguardato solo le Professioni ma anche molte altre materie legate all’edilizia: beni culturali e paesaggistici, ambiente, energia, sicurezza sul lavoro rimangono sotto la giurisdizione delle Regioni: 

  • disposizioni generali e comuni sul governo del territorio; sistema nazionale e coordinamento della protezione civile (punto u);
  • produzione, trasporto e distribuzione nazionali dell’energia (punto v);
  • infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto e di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza; porti e aeroporti civili, di interesse nazionale e internazionale (punto z);
  • tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; ambiente ed ecosistema; ordinamento sportivo; disposizioni generali e comuni sulle attività culturali e sul turismo (punto s)
  • disposizioni generali e comuni sull’istruzione; ordinamento scolastico; istruzione universitaria e programmazione strategica della ricerca scientifica e tecnologica (punto n);
  • previdenza sociale, ivi compresa la previdenza complementare e integrativa; tutela e sicurezza del lavoro.

Leggi le parti della riforma costituzionale (non passata con la vittoria del NO al referendum) che riguardavano le Professioni e la Formazione Professionale

Redazione Tecnica

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