Regolamento Edilizio Unico: troppa libertà agli enti Locali

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Per quanto riguarda il Regolamento Edilizio Unico, desta molte perplessità l’eccessiva facoltà di interpretazione e modifica lasciata agli Enti riguardo alle definizioni standardizzate.

Scarica il testo dell’accordo su Regolamento edilizo Unico raggiunto in Conferenza Unificata

A questo proposito, e in generale sul Regolamento Edilizio Unico, ha dichiarato l’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA:

“L’accordo scaturito dalla Conferenza unificata Stato-Regioni fa compiere un ulteriore passo in avanti verso la sospirata adozione di un regolamento edilizio uniforme a livello nazionale.

Va però sottolineato come il provvedimento, che il Governo aveva giustamente posto tra gli obiettivi del decreto Sblocca Italia del settembre 2014, risulti fortemente indebolito rispetto all’idea originaria: per cercare di chiudere la partita in tempi ragionevoli, si sta probabilmente concedendo troppo margine di manovra agli enti locali, cosa che rischia non solo di svilire lo spirito e i presupposti delle norme ma, soprattutto, di compromettere notevolmente la loro efficacia sul campo”.

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Prosegue Simoncini: “Già il fatto che si fosse passati dalla definizione di Regolamento Unico a quella di Regolamento Tipo aveva costituito un segnale preoccupante. Se anche stavolta dovesse venire meno il potere cogente del provvedimento e si concedessero eccessivi margini di manovra a Regioni e Comuni, ci si ritroverà in una situazione molto simile a quella che si creò dopo il decreto del 2001: un sostanziale nulla di fatto.

Non si può, per esempio, indicare in sei mesi il termine entro cui le Regioni devono adottare il regolamento ma, contestualmente, non prevedere sanzioni per quelle che non rispetteranno la tempistica prevista. Anche perché, in caso di mancato recepimento, tutti i Comuni di quel territorio sarebbero di fatto dispensati dal conformarsi ai nuovi dettami”.

Per ciò che riguarda le Regioni a statuto speciale, poi, con il Regolamento edilizio Unico/Tipo il Governo ha fatto concessioni anche troppo generose, emendando l’obbligatorietà di seguire le nuove norme qualora non si armonizzassero con quelle esistenti a livello locale.

Il principio della libertà di interpretazione, concettualmente, risulta più che comprensibile, visto che serve per venire incontro alle specificità dei singoli territori, ma dovrebbe contenere paletti più stringenti: qualche Amministrazione meno virtuosa potrebbe avere la tentazione di stravolgere i nuovi dettami e piegarli alle esigenze proprie o di gruppi di interesse locale.

Redazione Tecnica

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