Decreto post terremoto Centro Italia in arrivo, focus sulla distinzione tra prime e seconde case

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Entro una decina di giorni dovrebbe arrivare dal Governo il primo provvedimento organico con le regole per la fase di emergenza e per la fase di ricostruzione.

Il testo, che darà anche una definizione ufficiale di “cratere” (attualmente include 17 comuni), tratterà, in tre sezioni:

  • il superamento della fase di emergenza,
  • la gestione delle persone rimaste senza abitazione, delle attività economiche e scolastiche,
  • le prime basi per la fase di ricostruzione.

Tra gli elementi centrali c’è il risarcimento dei danni causati dal terremoto, assicurato, come chiarito pubblicamente dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti, a tutti quelli che hanno subito danni. Ovviamente, per assicurare un’applicazione rigorosa di questo aspetto del decreto ed evitare gli abusi, i danni dovranno essere documentati e dimostrati.

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Un punto importante che sarà trattato è quello delle seconde case, tema molto caldo e sentito dato che, come sappiamo, quello colpito è un territorio con un numero davvero alto di abitazioni non considerabili principali, importanti anche per l’economa turistica locale.

Stando a quanto prevede l’art.3 comma 1 della legge 77/2009, è infatti prevista la concessione di contributi a fondo perduto solo per la ricostruzione o riparazione di immobili adibiti ad abitazioni considerate principali, ai sensi del decreto legislativo 30/12/1992 n.504. Ai sensi dell’art.8 comma 2 dello stesso decreto, per abitazione principale si intende quella posseduta dal contribuente/soggetto passivo a titolo di proprietà, usufrutto o altro titolo reale e i suoi familiari vi dimorano abitualmente.

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Decreto terremoto – Procedura e modulistica per i lavori di somma urgenza

I recenti eventi sismici che hanno colpito l’Italia centrale hanno posto in evidenza la necessità di poter attuare, con la massima tempestività possibile, tutti quegli interventi indispensabili alla tutela dell’incolumità delle persone e alla messa in sicurezza del tessuto edilizio oltre al patrimonio culturale. Molto spesso l’attivazione delle procedure previste in questi casi può ridurre in modo considerevole l’esposizione al rischio delle popolazioni e l’estensione dei danni a fabbricati e monumenti; questo risultato è conseguibile solo se tutti i tecnici interessati alle operazioni di soccorso e messa in sicurezza riescono ad attivare le attività richieste per il raggiungimento di queste finalità.Questo ebook è stato predisposto dopo la pubblicazione dei d.l. n. 189/2016 e n. 205/2016, avvenuta l’11 novembre 2016, contenente “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016” con la finalità di fornire un supporto operativo a tutti i soggetti impegnati negli interventi resi necessari dall’emergenza terremoto.Il criterio regolatore è quello dell’analisi delle procedure e delle attività da avviare nei casi di “somma urgenza” che si determinano a seguito di eventi metereologici, idro-geologici o sismici di grande rilevanza e che costituiscono l’elemento generatore dei gravissimi danni a persone e cose che continuano a ripetersi con regolare frequenza e altrettanto regolare devastazione.In questo senso è utile ricordare che tutto il materiale, procedure, informazioni e modulistica sono aggiornati con il d.lgs. 50/2016 – Nuovo codice degli appalti e i recenti decreti pubblicati per la specifica emergenza del terremoto.Il presente lavoro si configura, pertanto, come un primo momento di raccolta degli elementi normativi di maggior rilevanza nell’ambito delle procedure di somma urgenza, di una serie di schemi operativi per facilitare la comprensione delle varie attività da svolgere oltre alla necessaria modulistica di attuazione.Sono riportate delle tabelle o ideogrammi con le indicazioni per lo svolgimento dei vari passaggi sia per gli interventi su beni ordinari che sul patrimonio tutelato dei beni culturali con delle note esplicative per facilitare la comprensione dei processi e l’utilizzo della modulistica. Questo tipo di procedure , indicazioni e modulistica non sono direzionate esclusivamente alla emergenza sismica che si è venuta a verificare in questi mesi ma rappresentano una modalità operativa che è applicabile a tutte le situazioni in cui si verificano eventi di tale rilevanza da rendere necessaria l’attuazione di tali procedure.Le figure interessate da queste informazioni sono certamente quelle che svolgono compiti esclusivamente tecnici legati alla rilevazione, analisi e quantificazione dei danni e delle misure urgenti da attuare ma si rivolgono anche agli amministratori, ai Sindaci e ai soggetti che, all’interno delle comunità interessate, hanno o avranno il compito di gestire l’emergenza e di avviare il sistema dei soccorsi, messa in sicurezza e ricostruzione delle strutture danneggiate.Marco Agliata, Architetto, libero professionista, impegnato nel settore della programmazione, esecuzione e monitoraggio di opere pubbliche e private, esperto di problematiche ambientali, energetiche e della sicurezza. Svolge attività di consulenza per Enti pubblici e privati sulla programmazione e utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie, progettazione, direzione lavori, attuazione, gestione e manutenzione degli interventi con particolare riguardo al recupero edilizio, difesa del suolo, valorizzazione territoriale e sostenibilità ambientale. E’ autore di numerosi volumi in materia di opere pubbliche e problematiche ambientali.

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Addirittura è già iniziato il fenomeno dei cosiddetti “furbetti del terremoto”, che stanno trasferendo la residenza da altre città a uno dei centri colpiti dove possedevano una seconda abitazione, con l’obiettivo, secondo i sospetti della magistratura (che ha aperto un fascicolo apposito), di ottenere i contributi statali che saranno stanziati per la ricostruzione.

Dai governatori di Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo sta arrivando al Governo una forte richiesta perché la distinzione tra prima e seconda casa, ai fini della ricostruzione e dei relativi risarcimenti, sia superata.

Il decreto affronterà poi la questione delle risorse (le cifre necessarie potranno essere stabilite solo dopo che la ricognizione dei danni sarà terminata), i temi della sospensione di scadenze fiscali e delle deroghe normative per velocizzare i tempi di intervento, e, naturalmente la questione dell’allestimento delle residenze temporanee (che, secondo le ultime notizie, dovrebbero essere pronte entro 7 mesi).

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Redazione Tecnica

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