Patrimonio immobiliare pubblico, vendere per abbattere il debito

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Presentato al Senato un ddl per la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, firmato da altri 60 senatori. Il ddl è stato presentato da Lamberto Dini, Presidente della Commissione Esteri del Senato, già Presidente del Consiglio.

 

Spiega Dini: “nasce dal riconoscimento della necessità di ridurre il nostro altissimo debito pubblico (oltre 1900 miliardi di euro), che assorbe una quota elevata dello sforzo fiscale al quale i cittadini sono costretti e pone pesanti ipoteche sul loro futuro”. Si può liquidare quella parte del patrimonio pubblico che non è essenziale per lo svolgimento delle funzioni fondamentali di Stato e amministrazioni locali usando il ricavato delle cessioni per abbattere il debito.

 

Prosegue: “È opportuno partire dalla parte del patrimonio la cui cessione è più semplice: anzitutto gli immobili a uso non strumentale (e non soggetti a vincoli culturali e ambientali) posseduti dallo Stato, dalle amministrazioni locali, dalla generalità di enti pubblici e soggetti pseudo-privati a totale partecipazione pubblica. Si tratta di valori ingenti, quantificati dall’Istituto Bruno Leoni a circa 400 miliardi di euro, di cui circa 100 miliardi prontamente vendibili”.

 

Nel ddl si propone di utilizzare le procedure più celeri per porre gli immobili direttamente sul mercato saltando “l’utilizzazione di strumenti finanziari complessi, quali la creazione di fondi immobiliari, e anche di fondi di secondo grado”. I proponenti confidano, in un comunicato, che “il Governo e tutte le forze parlamentari vogliano esaminare seriamente la proposta, poiché solo abbattendo il debito pubblico, e mantenendo un atteggiamento severo sulla dinamica della spesa, sarà possibile ridurre il carico di interessi che grava sul bilancio delle amministrazioni pubbliche”.

Redazione Tecnica

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