Imu, come cambiano le aliquote nei Comuni. Stangata sulla seconda casa

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L’acconto di giugno dell’Imu si pagherà con “le aliquote di base e la detrazione” già fissata per la prima abitazione.

Lo prevede un emendamento dei relatori al dl fiscale appena depositato alle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato.

“Per l’anno 2012 il pagamento della prima rata dell’imposta municipale propria – si legge nell’emendamento a firma dei relatori – è effettuato, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in misura pari al 50% dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione previste“.

La seconda rata “é versata a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla prima rata”.

I Comuni sono intanto ancora al lavoro per calcolare l’incremento delle aliquote Imu.

Anche se, a parte il rispetto della data del 16 giugno per il pagamento delle aliquote fissate per legge (0,4% per la prima casa e 0,76% per gli altri immobili), molto probabilmente il termine ultimo per la loro definizione slitterà dal 30 giugno al 30 settembre.

Ecco di seguito alcuni cambiamenti registrati rispetto ad alcuni giorni fa.

A Trento per la prima casa  l’aliquota è stata fissata allo 0,4%; per gli immobili diversi dalla prima casa, compresi i negozi, sarà dello 0,783%.

Intanto, la giunta della Provincia autonoma ha proposto un ddl per aiutare le famiglie e le imprese ad affrontare i pagamenti, che dovrebbe passare in Consiglio a maggio: prevede come compensazione un aiuto una tantum da 350 a 1.000 euro per le famiglie con redditi medio-bassi e sgravi Irap per le imprese.

A Bolzano invece il 26 marzo la giunta provinciale ha dato il via libera definitivo alla legge quadro sull’Imu (come anticipato nella news “Agevolazioni IMU, ok alla legge quadro della Provincia di Bolzano“).

“Con questa legge quadro – ha detto il presidente Luis Durnwalder – rendiamo i Comuni più autonomi e li liberiamo dal rischio di dover versare allo Stato somme non incassate”.

A Bologna il bilancio è in stallo, dove si attendono novità sull’Imu per gli immobili pubblici, che graverebbe per quasi 20 milioni sulle casse comunali. Nemmeno le ultime soluzioni proposte dal governo piacciono alla giunta, che per ora ha congelato la manovra. Resta quindi quanto deciso nelle scorse settimane: aliquota base per la prima casa e 1,06% per la seconda, con ‘sconto’ a 0,76 per i canoni concordati.

A Cagliari  il sindaco ha fatto sapere che l’aliquota sulla prima casa sarà pari allo 0,5% e dello 0,86 sulla seconda (se affittata con regolare contratto registrato) e 1,06% se sfitta (o affittata ‘in nero’).

Nel frattempo anche la Uil ha scattato una fotografia sui possibili incrementi nelle città italiane.

L’aliquota verrebbe innalzata in 7 comuni capoluogo, sia per le prime che per le seconde case: Roma, Cuneo, Parma, Forlì’, Ravenna, Reggio Emilia e Salerno.

A Palermo, Genova, Torino si sta discutendo se aumentare le aliquote per l’abitazione principale.

A Roma, con l’aliquota dello 0,5% sulla prima casa, si pagherà mediamente 639 euro per famiglia; a Cuneo, con l’aliquota allo 0,45 l’imposta peserà mediamente 97 euro a famiglia; a Parma, con lo 0,6% si pagheranno mediamente 118 euro; a Forlì (aliquota 0,55%) 233 euro; a Ravenna (0,5%) 187 euro; a Reggio Emilia (0,5%) 98 euro; a Salerno (0,47%) 229 euro.

Secondo lo studio a oggi 13 Città hanno aumentato l’aliquota delle seconde case: tra queste Firenze (1,06%), Bologna (1,06%), Siena (1%), Trento (0,78%), La Spezia (0,9%) e Ferrara (0,9%). In questo caso, viene ricordato, gli aumenti sono meno ‘dolorosi’ di quelli per l’abitazione principale, visto che da quest’anno l’Imu assorbe anche l’Iperf fondiaria: in molti casi con l’aliquota ordinaria (0,76%), o con un piccolo ritocco, a secondo delle Città o del proprio reddito, il contribuente potrebbe addirittura guadagnarci qualcosa.

Il Presidente dell’Anci Graziano Delrio  ha fatto un appello ai relatori ed al Governo:  in Commissione si lavori in modo serio, si introducano tutte le modifiche concordate e presentate dall’ANCI, si alleggerisca il peso dell’inefficienza sui Comuni e si riporti l’IMU ad essere l’imposta dei Comuni e non una tassa dello Stato che mortifica i Comuni’’

Sui possibili innalzamenti delle aliquote Delrio  ha dichiarato, in un’intervista a La Stampa, “Credo che nessuno potrà permettersi di non alzare né l’aliquota sulla prima né sulla seconda casa. Ovviamente tutti tendono a non alzare sulla prima: la stangata vera sarà sulla seconda abitazione.
Stando alle sue previsioni sulla seconda casa si pagherà circa il doppio rispetto all’Ici.

Fonti: Ansa e Anci

Per maggiori approfondimenti potete consultare lo Speciale Imu

Redazione Tecnica

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