Bando Case cantoniere Anas prorogato al 15 novembre

Scarica PDF Stampa

Aggiornamento del 13 ottobre. L’Anas ha prorogato alle 12 del 15 novembre la scadenza del bando per la concessione in gestione e valorizzazione delle case cantoniere. Il termine è stato posticipato per favorire la massima partecipazione alla gara, anche dopo le molte richieste. La scadenza precedente era fissata per il 31 ottobre. La proroga è quindi di 15 giorni.

La proroga è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 118 del 12 ottobre 2016. Il bando per la concessione della gestione e valorizzazione degli immobili, era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 15 luglio.

***

Il primo bando Case cantoniere Anas è arrivato. Vi siete mai chiesti: ma chi ci abita dentro a queste case? A cosa servono? Ecco la risposta e la soluzione. Le case cantoniere, infatti, si rifanno il look: Anas e Agenzia del Demanio, infatti, presentano insieme il primo bando di gara per l’affitto delle prime 30 case cantoniere (di proprietà dell’Anas). Queste infrastrutture storiche devono diventare luogo di informazione turistica e promozione territoriale, recuperando la loro funzione di assistenza al cliente stradale. Con il progetto delle case cantoniere si apriranno spazi di accoglienza e vivibilità in immobili oggi in disuso, lungo i più suggestivi percorsi religiosi, turistici e naturalistici del nostro Paese.

SCARICA IL BANDO CASE CANTONIERE ANAS

SCARICA L’ELENCO DELLE PRIME CASE CANTONIERE CHE SARANNO RIUTILIZZATE

La ristrutturazione dell’immobile è a carico di Anas mentre il concessionario corrisponderà un canone, oltre a un contributo variabile in funzione del fatturato generato dall’attività imprenditoriale. I contraenti saranno individuati sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Le concessioni dureranno 10 anni, trascorsi i quali si procederà ad un nuovo bando di gara.

casa_cantoniera_x

Turismo, cultura, accoglienza, ristorazione, ospitalità: sono le tipologie del servizio che le case cantoniere inserite nel progetto pilota dovranno offrire ai clienti su tutto il territorio.

Il bando Case cantoniere Anas è rivolto a start-up, singoli imprenditori, consorzi, aziende, associazioni, cooperative: ai fini dell’aggiudicazione conterà la capacità di sviluppare un progetto economicamente sostenibile e coerente con le finalità del modello proposto da Anas.

Il bando Case cantoniere Anas è stato pubblicato venerdì 15 luglio 2016 sulla Gazzetta Ufficiale n. 81. Le offerte digitali, corredate dalla documentazione richiesta, dovranno pervenire sul Portale Acquisti di Anas (a questo link), a pena di esclusione, entro le ore 12.00 del 15/11/2016 (scadenza prorogata nella Gazzetta Ufficiale n. 118 del 12 ottobre 2016). L’obiettivo è quello di aprire la prima casa cantoniera a giugno 2017.

casa_cantoniera_y

“Il Progetto di riqualificazione delle case cantoniere – ha spiegato il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani – rappresenta un modello innovativo di gestione, rispettoso del paesaggio e dell’ambiente, che sviluppa attività di networking e valorizza gli asset immobiliari dell’azienda. Gli interventi di ristrutturazione, per i quali Anas ha previsto un investimento di circa 7,5 milioni di euro in tre anni, a partire dal 2016, contribuiranno a potenziare il valore del patrimonio aziendale e a preservarlo nel tempo, sostenendo l’identità locale e creando al contempo occupazione, nuova imprenditoria e sviluppo per il territorio”.

Utilizzare la leva del riuso per rigenerare il patrimonio immobiliare potrebbe essere infatti un’occasione di sviluppo culturale, sociale ed economico. Da questo punto di vista sono molte le iniziative che l’Agenzia del demanio ha avviato per il recupero dei beni pubblici. Si tratta di un brand molto forte – ha aggiunto Reggi – che come il progetto Valore Pese Fari sarà modello per realizzare altri progetti di valorizzazione sui beni pubblici inutilizzati “

Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili sul sito www.casecantoniere.it

Leggi anche Piccoli Comuni e riqualificazione: in arrivo 100 milioni per il periodo 2017-2023

Restauro e recupero degli edifici a struttura muraria

Sempre più emerge a livello nazionale l’importanza di intervenire per motivi sia di sicurezza sia di salvaguardia sul cosiddetto “costruito storico”, intendendo per esso edifici di valenza storico-artistica così come l’edificato minore. La nuova mappatura sismica dell’Italia ha, inoltre, determinato l’obbligo di intervenire nel rispetto del raggiungimento delle prestazioni antisismiche richieste nella quasi totalità del “costruito storico” esistente a livello nazionale. Sulla base di tali presupposti, l’opera affronta la tematica degli interventi partendo da un modello di edificio ideale con struttura muraria che segue la regola dell’arte e che offre le maggiori garanzie di sopravvivenza al sisma. Sono, quindi, esaminate le differenze rispetto a questa “idea”, le modifiche apportate nel tempo, evidenziando i difetti e la conseguente minor efficienza statica. A seguito di questa analisi, vengono forniti gli strumenti affinché chi affronta il restauro/recupero degli edifici in muratura sia in grado di progettare le correzioni e gli adeguamenti più prossimi al modello ideale dell’edificio esistente. Questa quarta edizione si è resa necessaria per le novità introdotte dalla normativa NTC. L'”insegnamento” fornito dai recenti sismi (L’Aquila, Emilia-Romagna) ha confermato l’importanza di una corretta concezione strutturale e della confezione delle murature. argomento ampiamente trattato nel libro. In questa edizione si è mantenuto l’ampio spazio dato al metodo dei “Meccanismi di collasso” che, anche per la lunga pratica professionale, l’Autore giudica essere il metodo di verifica più affidabile se non l’unico applicabile in casi specifici. D’altra parte, i programmi di calcolo specifici per le strutture murarie ora disponibili sono più affidabili (anche se affetti da approssimazioni nella schematizzazione della struttura) e addirittura indispensabili per l’analisi PushOver. La parte riguardante le strutture di legno è stata rivisitata e ampliata facendo riferimento alla norma NICOLE (in bozza), alle NTC e alla UNI-ENV 1995-1-1 2005 (Eurocodice 5). La teoria è completata con lo sviluppo di esempi di strutture lignee che s’incontrano nel restauro strutturale. Infine è stato aggiornato anche il capitolo riguardante l’impiego dei compositi nel recupero delle strutture murarie. Rodolfo Antonucci, professore associato di Tecnica delle costruzioni, ha tenuto il corso di Riabilitazione Strutturale, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche con sede in Ancona.

Rodolfo Antonucci | 2012 Maggioli Editore

50.00 €  47.50 €

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento