Abolizione delle tariffe professionali, ecco perchè è un problema

Scarica PDF Stampa

Con il DL 1/2012 sono state abolite la tariffe professionali per una serie di categorie di professionisti iscritti in Albi, tra cui i Tecnici. “Ora si è arrivati alla paradossale situazione per cui quello che il professionista non può chiedere al cliente, può essere invece imposto dal Fisco al professionista….”. Il virgolettato è dei commercialisti, che segnalano questa incongruenza, questa assurdità, per voce del presidente della loro Associazione nazionale dei commercialisti, Marco Cuchel.

“Gli Uffici dell’Amministrazione finanziaria preposti agli accertamenti, hanno da qualche tempo avviato un’attività di controllo, incrociando i dati relativi alle dichiarazioni trasmesse con le fatture emesse dagli intermediari abilitati”, spiega l’ANC. “Nel caso in cui al numero alle dichiarazioni trasmesse non si associ l’emissione della relativa fattura, l’Ufficio accertatore presume un maggior reddito imponibile generato da compensi oscillanti tra i 170 e i 670 euro, a seconda del tipo di modello Unico”. Ma l’Agenzia delle Entrate non tiene conto del fatto che:

– l’attività dichiarativa è spesso esercitata a margine di una consulenza più ampia, la cui entità economica viene spesso calcolata con un forfait annuale
– la seconda considerazione che sorge inevitabilmente è quella che i corrispettivi che si presume debbano essere stati percepiti pongono l’Amministrazione in un quadro di mercato completamente al di fuori della realtà.

Su quali presupposti sono stati determinati questi importi? Le casistiche sono sempre molto più diverse una dall’altra. Le società di persone o di capitali, che possono avere volumi di affari abissalmente differenti tra loro.

Gli ingegneri hanno espresso un’opinione molto forte a proposito di tariffe professionali: Tariffe professionali, CNI: necessari standard di prestazione

La determinazione degli importi sembra sia stata parametrata su quanto riporta la tabella C del DM 20.07.2012 n. 240, che riguarda la liquidazione dei compensi in via giurisdizionale, casistica completamente estranea al rapporto che nel tempo si viene a instaurare tra cliente e professionista. Se così fosse, lo scollamento dalla reale situazione del mercato la si può desumere anche dalla presunzione dei 20 euro applicati per ogni trasmissione.

Questa, conclude il comunicato dell’ANC, “è la dimostrazione di come ancora una volta l’Amministrazione finanziaria dà una rappresentazione del Paese reale ben diversa dalla situazione che ogni giorno vive la collettività, seguendo, come sempre, la logica del fare cassa”.

Ma la notizia più letta di Ediltecnico sul tema delle tariffe professionali è: Reintroduzione Tariffe professionali uguale mai più certificazioni a 30 €

 

Tariffe professionali: perchè reintrodurle?

La situazione illustrata dai commercialisti riguarda quindi nel dettaglio la loro professione. Ma non molto tempo fa (a fine marzo) abbiamo pubblicato un articolo nel quale chiedevamo la reintroduzione delle tariffe professionali.

Tutte quelle misure del Jobs Act degli autonomi che consentono la deducibilità dei costi, formazione continua e certificazione delle competenze sono state accolte con favore. Ci sono però alcuni problemi da risolvere, primo tra tutti: bisogna reintrodurre le tariffe professionali. Le tariffe professionali non sono un mezzo di tutela corporativa ma uno strumento per capire la qualità e l’entità della prestazione, valutazioni che spesso sfuggono ai committenti. In un presente di ribassi e certificazioni energetiche a 30 euro, le tariffe professionali conterrebbero un’informazione fondamentale per capire che di fronte a certi costi non può esserci la qualità sufficiente.

Per approfondire il tema leggi Reintrodurre le Tariffe professionali è la prima cosa da fare

Regime forfetario dei professionisti tecnici dopo la Legge di Stabilità – II edizione

Questa seconda edizione è aggiornata con i contenuti e l’analisi della circolare dell’Agenzia delle Entrate 4 aprile 2016, n. 10/E (applicazione e disapplicazione del regime forfetario, caratteristiche, agevolazioni per chi inizia una nuova attività, sanzioni). Inoltre è stato aggiunto un capitolo con le istruzioni di compilazione del modello LM di UNICO per la dichiarazione dei redditi per i professionisti in regime dei minimi o in regime forfetario.La guida in formato ebook che si concentra sulle novità del regime forfetario, introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208), in particolare riguardo il più elevato livello di compensi o ricavi per utilizzarlo, e l’aliquota per la tassazione separata ridotta al 5% per le nuove attività per i primi cinque anni di apertura della partita Iva. Di particolare rilievo anche la possibilità di optare per il versamento di contributi ridotti per chi esercita attività d’impresa ed è iscritto alla Gestione artigiani e commercianti dell’INPS.La Guida effettua l’identikit del regime forfetario: le regole per l’accesso, la tassazione e l’avvio dell’attività. Passa poi ad analizzare il sistema previdenziale delle singole figure professionali, architetti, ingegneri, geometri, autonomi e professionisti senza Cassa , artigiani e imprese, la compilazione delle fatture e propone una lista completa delle verifiche da fare per valutare la convenienza a passare al nuovo regime quando si ha un’attività già avviata.Completano l’ebook:- i modelli per l’avvio dell’attività e l’iscrizione alle casse previdenziali, – le formule per la corretta compilazione delle fatture- 70 quesiti risolti per chiarire i dubbi più diffusi in materia.Lisa De Simone, Esperta in materia legislativa, si occupa di disposizioni normative e di giurisprudenza di interesse per il cittadino. Collabora da anni con Maggioli Editore, seguendo in particolare il settore edilizio dal punto di vista fiscale,e le tematiche condominiali

L. De Simone | 2016 Maggioli Editore

9.90 €  8.42 €

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento