Beni culturali, assegnato dal CIPE 1 miliardo: gli interventi previsti

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Il CIPE (Comitato interministeriale per la Programmazione economica) ha assegnato nella giornata di domenica la cifra di 1 miliardo di euro per il rafforzamento dell’offerta culturale e il potenziamento della fruizione turistica.

Lo stanziamento è stato assegnato dal CIPE al Ministero dei Beni culturali (a carico del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020) per il finanziamento del Piano “Turismo e cultura” finalizzato ad un’azione di rafforzamento dell’offerta culturale in Italia mediante interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e per la messa in rete delle risorse culturali materiali e immateriali, con particolare riguardo al Sistema museale italiano. Previsti anche interventi per il consolidamento di sistemi territoriali turistico-culturali.

In quale modo è possibile rendere i musei più accessibili, più interattivi e più rispondenti alle esigenze del pubblico? Ecco la risposta di Maggioli Musei, un nuovo progetto che offre ai Musei Comunali e Statali una vasta e completa gamma di prodotti e servizi specifici con l’obiettivo di affiancare e supportare il rilancio e lo sviluppo dei Musei Italiani; a partire dalla Digitalizzazione, l’Informatica, il Web e le App, oltre ai settori più tradizionali quali la Stampa e l’Editoria.

Quella descritta in apertura è la bozza quasi definitiva del cronoprogramma riguardante il piano strategico che direziona 3,5 miliardi di euro totali destinati a Ricerca e Cultura, di cui 1 miliardo, come appena affermato, riservato al programma di interventi (33 già individuati e circa una decina da definire) su musei, siti archeologici e immobili statali.

Tra gli interventi finanziati vanno citati:
– 70 milioni di euro per l’ex carcere borbonico di Santo Stefano a Ventotene (Lt);
– 70 milioni di euro per il Ducato Estense;
– 60 milioni di euro per l’Auditorium di Firenze;
– 50 milioni di euro per il porto vecchio di Trieste;
– 40 milioni di euro per la Reggia di Caserta e Piazza Carlo III;
– 40 milioni di euro per Pompei (Na);
– 40 milioni di euro per il complesso Cerimant (Tor Sapienza) a Roma;
– 40 milioni di euro per la Pinacoteca di Brera a Milano;
– 40 milioni di euro per le Gallerie degli Uffizi di Firenze;

E poi una serie di altre assegnazioni che coprono beni e luoghi dalla grande valenza storica e culturale nel nostro Paese: dal centro storico dell’Aquila al portico del Santuario di San Luca a Bologna transitando per il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, il Palazzo Ducale di Mantova e la Cittadella della Cultura di Bari.

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Si tratta, in sostanza, di lavori di restauro, riallestimento, infrastrutture di servizio, manutenzione, messa in sicurezza su musei, siti e monumenti del patrimonio nazionale, ma anche di interventi per il “consolidamento di sistemi territoriali turistici e culturali”, che spaziano dal recupero di antichi tracciati dal punto di vista pedonale e/o ciclabile (come Appia Antica o via Francigena) al completamento di opere in corso (come per il Meis di Ferrara).

Ad illustrare con precisione gli interventi che compongono il piano dal Governo è stato il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, il quale ha spiegato: “Il governo conferma il forte impegno in un settore fondamentale per la crescita sostenibile dell’Italia, capace di generare lo sviluppo sociale, economico e civile del territorio. Si tratta del più grande intervento sul patrimonio culturale della storia repubblicana: 33 interventi, da nord a sud del Paese che avranno un forte impatto sull’economia, riattivando risorse di eccellenza e portando lavoro ai tanti specialisti e tecnici dei beni culturali che, spesso facenti capo a piccole e medie imprese, costituiscono parte importante del tessuto economico del territorio”. “Alcuni degli interventi finanziati partiranno subito – prosegue il ministro -, non si tratta di annunci, ma risorse già deliberate e finanziate. pertanto i tempi saranno quelli richiesti da questi grandi progetti”.

Consulta tutte le info sul nuovo concorso Beni culturali nell’articolo contenente i requisiti per accedere al concorso (500 posti per i professionisti).

I progetti transitati al CIPE sono stati tutti richiesti e presentati dalle Soprintendenze e, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di lavori in fase di progettazione molto avanzata (se non già definitiva in molti casi). La maggior parte dei progetti partirà comunque entro il biennio e i fondi saranno tutti impegnati entro il 2020.

Redazione Tecnica

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