Liberalizzazioni, tariffe minime abrogate ma forse no

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Lunedi 26 marzo è stata pubblicata in Gazzetta la conversione in legge del Decreto Liberalizzazioni che ha abrogato definitivamente le tariffe professionali (leggi l’articolo Liberalizzazioni, pubblicata in G.U. la legge di conversione). Contemporaneamente, la Camera ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a tenere in vita qualcosa di simile ai minimi tariffari, almeno per quanto concerne i lavori pubblici, che il Consiglio Nazionale Architetti ritiene necessari per valutare i servizi professionali nelle gare pubbliche.

 

“Si tratta – ha detto il Cnappc in una nota – di un aspetto fondamentale per i professionisti e per le pubbliche amministrazioni in quanto, stabilendo dei riferimenti per la valutazione del valore dei servizi professionali nelle gare pubbliche, vengono fornite certezze ai soggetti coinvolti, scongiurando il pericolo di abusi e di errori nella definizione degli importi da mettere a base di gara. L’eliminazione dei riferimenti tariffari in materia di lavori pubblici ha, infatti, innescato un processo di paralisi delle gare per l’affidamento dei servizi professionali in quanto i responsabili delle pubbliche amministrazioni si sono trovati nell’impossibilità di stimare in modo oggettivo, e non contestabile, i contenuti economici delle prestazioni poste a base d’asta. Questa situazione andava ad aggravare pesantemente il settore dei lavori pubblici già fortemente penalizzato dalla crisi economica e dalla sempre più grave carenza di risorse destinate ai servizi professionali ed alle opere pubbliche”.
Il Cnappc auspica che il Ministro della Giustizia, Paola Severino, predisponga al più presto il decreto di recepimento dell’ordine del giorno.
L’ordine del giorno è stato promosso dai deputati Pierluigi Mantini dell’UdC e Ida d’Ippolito Vitale del PdL. Mantini  e Vitale ricordano che il Decreto “abolisce le tariffe professionali e prevede l’istituzione di parametri, da parte del Ministro della Giustizia, nel caso di liquidazione dei compensi professionali da parte di un organo giurisdizionale”. I Comuni e gli Enti pubblici che devono affidare i servizi professionali con procedure ad evidenza pubblica devono predeterminare la soglia di valore di tali servizi sulla base di riferimenti e parametri, proprio al fine di favorire la concorrenza. Ora come ora, gli Enti si troveranno quindi privi del riferimento costituito dalle tariffe.

 

Il Cnappc aveva già espresso la propria opinione riguardo ai minimi tariffari in febbraio: leggi le dichiarazioni di Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

 

Per andare incontro a Enti e Cnappc, la Camera impegna il Governo a valutare l’opportunità di adottare non meglio precisate “opportune misure”. Il Ministro della Giustizia Paola Severino.

Redazione Tecnica

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