Quarto Conto Energia, certificato di garanzia dei moduli FV obbligatorio

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Per accedere agli incentivi previsti dal Quarto Conto Energia sarà obbligatorio allegare alla domanda anche i certificati di garanzia dei moduli fotovoltaici. A renderlo noto è il GSE in una nota pubblicata sul proprio sito internet. L’obbligo si applica per gli impianti che entreranno in esercizio dopo il 29 marzo 2012.

Il soggetto responsabile dell’impianto dovrà dunque allegare alla richiesta di accesso agli incentivi anche un certificato, rilasciato dal produttore dei moduli fotovoltaici, che attesti che i moduli utilizzati godano, per almeno dieci anni, di garanzia di prodotto contro difetti di fabbricazione (art.11, comma 5 Decreto Ministeriale 5 maggio 2011 e allegato 2, comma 4, lettera b) decreto legislativo n. 28 del 2011).

Copia di tale certificato dovrà essere inserita, in fase di richiesta degli incentivi, nel portale applicativo del GSE (https://applicazioni.gse.it/GWA_UI/) nel modulo operativo “Allegati” riservato ai documenti da allegare alla richiesta.

 

L’Affaire del Quinto Conto Energia
E intanto non si placa il fermento tra gli operatori del settore fotovoltaico alla pubblicazione della bozza del Quinto Conto Energia. In una nota diramata oggi dal GIFI, si esprime forte preoccupazione per le bozze del Quinto Conto Energia e chiede al Ministero dello sviluppo economico di assumere una posizione ufficiale.

I contenuti dei documenti sul Quinto Conto Energia profilano un sistema incentivante insostenibile per l’industria fotovoltaica italiana.

Il GIFI registra per tutti gli impianti al di sopra dei 3 kW di potenza, limite di 100 milioni di euro di spesa a semestre per nuovi impianti, dimezzamento delle tariffe dal 1° luglio 2012 anche per gli impianti più piccoli e su edificio.

Sono i principali aspetti negativi emersi dalla lettura delle bozze in circolazione. “Così come accaduto nel 2011”, ricorda il presidente del GIFI Valerio Natalizia, “le banche hanno già sospeso i finanziamenti in erogazione ed i clienti stanno procedendo con l’annullamento degli ordini: questo significa porre nuovamente in serio pericolo migliaia di posti di lavoro e centinaia di milioni di euro di investimenti”.

Redazione Tecnica

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