Conferenza dei servizi: le modifiche previste dalla Riforma della Pubblica Amministrazione

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Tempi certi per la conferenza dei servizi, semplificata e telematica e nuove norme specifiche in materia di SCIA che introducono o moduli standardizzati in tutta Italia: queste due tra le novità principali presentate in via preliminare nell’ultimo Consiglio dei Ministri, in attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione, con precipuo riferimento agli ambiti che più interessano ai lettori di Ediltecnico.

Viene introdotta la conferenza dei servizi semplificata: quest’ultima non prevederà riunioni fisiche, ma soltanto l’invio dei documenti per via telematica e la conferenza simultanea con riunione (anche telematica) che si svolgerà solo quando strettamente necessaria. In entrambi i casi si considera acquisito l’assenso delle amministrazioni che non si sono espresse. Il tempo massimo di risposta previsto è di 5 mesi.

In attesa che venga confermato il testo, si evidenzia la tripartizione della conferenza dei servizi in:
istruttoria, per effettuare un esame contestuale degli interessi pubblici coinvolti in un procedimento amministrativo, ovvero in più procedimenti amministrativi connessi, riguardanti medesime attività o risultati;
decisoria, quando la conclusione positiva del procedimento è subordinata all’acquisizione di più pareri, intese, concerti, nulla osta o altri atti di assenso, comunque denominati, resi da diverse amministrazioni, inclusi i gestori di beni o servizi pubblici;
preliminare, per progetti di particolare complessità e di insediamenti produttivi di beni e servizi, su motivata richiesta dell’interessato, corredata, in assenza di progetto preliminare, da uno studio di fattibilità, prima della presentazione di una istanza o di un progetto definitivo, al fine di verificare quali siano le condizioni per ottenere, alla loro presentazione, i necessari pareri, intese, concerti, nulla osta o altri atti di assenso, comunque denominati.

Per un focus analitico sulle modifiche intercorse in materia di conferenza dei servizi consigliamo la lettura dell’approfondimento elaborato dalla nostra esperta in diritto degli enti locali, Antonella Mafrica: scarica qui il pdf con la comparazione tra vecchia norma e disciplina aggiornata.

I due decreti legislativi, quello sulla SCIA e quello sul riordino della conferenza dei servizi, vanno osservati in stretta interconnessione tra di loro. È dal loro intreccio che scaturisce la vera novità che il Governo ha voluto introdurre, spiega infatti il ministro della pubblica Amministrazione Marianna Madia: “Oggi di fatto le cose si possono fare con SCIA solo formalmente, poi hanno una serie di sub-procedimenti che necessitano di autorizzazioni espresse. La novità è che il cittadino presenta un modulo che è lo stesso in tutta Italia in un unico ufficio dell’amministrazione, che non può richiedere altri documenti rispetto a quanto previsto in quel modulo e sarà quell’ufficio a convocare la conferenza dei servizi. Avendo dato alla conferenza dei servizi tempi certi, abbiamo certezza che anche il meccanismo della SCIA giri, e dia al cittadino certezza di tempi”.

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Redazione Tecnica

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