Stima immobiliare: l’esperto stimatore è il professionista: ma quale?

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Attribuire in modo univo il corretto valore di mercato: è questo l’obiettivo ambizioso che si pongono le linee guida ABI realizzate dall’Associazione bancaria italiana per una stima immobiliare rigorosa e rispondente alla realtà delle cose e presentate questa settimana a Roma (leggi anche l’articolo sulle stime immobiliari: fra dottrina classica e best practices).

E proprio la valutazione degli immobili in Italia è destinata a cambiare radicalmente grazie alle indicazioni contenute nella direttiva UE sui mutui, che il nostro Paese sta per recepire nel proprio ordinamento. In questo contesto la figura del professionista esperto stimatore riveste un ruolo centrale che oggi, purtroppo, non viene ancora adeguatamente compreso.

Il problema, come sollevato dal coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche Armando Zambrano, secondo il quale “questa figura (l’esperto stimatore immobiliare, n.d.r.) nel nostro Paese può ancora essere svolta da innumerevoli figure professionali lasciando ancora aperta la questione dell’aggiornamento e della qualifica professionale in assenza di un albo specifico.

Oggi, infatti, esistono due strade che il perito estimatore di immobili e terreni deve percorrere per vedersi riconosciute le proprie specifiche competenze. Da un lato l’applicazione della ISO 17024 per i corsi che certificano le persone a fronte di requisiti specificati; dall’altro la qualifica REV (Recognised European Valuer) di Tegova.

In tutto ciò però, evidenzia ancora Zambrano, restano ancora disattesi i criteri di obiettività e di indipendenza inclusi nel codice di condotta ABI, se l’ordinamento professionale a cui appartiene il tecnico non abilita per legge il suo operato. Segue un’analoga considerazione sul compenso e sullo svolgimento dell’incarico. Su quest’ultimo punto potrà interessare ai lettori approfondire le ultime novità leggendo l’articolo di Massimo Moncelli relativamente alla liquidazione dei compensi al CTU dopo le modifiche operate dal decreto legge 83/2015 e quello con le istruzioni del CNI per la determinazione della liquidazione delle parcelle come CTU)

A questo proposito, conclude Zambrano, ci sono ancora delle società che assumono incarichi, anche in subappalto, affidandoli ai professionisti, proponendo onorari che non coprono neppure i costi della prestazione con una squalifica della prestazione.

Redazione Tecnica

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