Professionisti, marcia indietro: niente accesso ai fondi strutturali europei

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Accesso ai fondi europei per i liberi professionisti italiani: è stato un bel sogno, durato poco purtroppo. La brusca retromarcia innescata dal Pd  tramite un emendamento alla Legge di Stabilità approvata in prima lettura al Senato e ora al vaglio della Camera, mette fine (per il momento) all’avverarsi di una speranza di tutti i professionisti italiani.

La proposta di modifica è stata presentata da Alessia Rotta, componente della segreteria nazionale del Pd , con lo scopo di sopprimere uno degli articoli che prevedeva l’accesso agli stanziamenti dell’Unione europea anche per liberi professionisti e lavoratori autonomi. Un beneficio per il quale Confedertecnica aveva espresso immediatamente il suo plauso, con le parole del presidente Calogero Lo Castro  (“una vittoria per tutti i liberi professionisti” affermava due settimane fa il numero uno di Confedertecnica). L’apertura avrebbe consentito l’accesso a risorse indispensabili per far crescere un settore economico strategico per lo sviluppo economico e sociale del Paese. Ora la marcia indietro: un altro alibi perfetto per escludere i professionisti dai Piani operativi regionali e nazionali della programmazione 2014/2020 dei fondi strutturali europei.

Lo Castro non esita oggi a definire la decisione del Pd come un “atto inconsulto, nel duplice senso di decisione improvvida e senza senso, ma anche di conseguenza della mancanza di consultazione e di rapporti tra il Pd e le associazioni di categoria interessate”.

“Sottolineiamo anche che il Partito democratico rischia una figuraccia europea – continua il presidente di Confedertecnica -, si tratta infatti della mancata applicazione di un regolamento europeo che trova riscontro in tutte le legislazioni nazionali, con l’eccezione dell’Italia“. L’emendamento del Partito Democratico contraddice quanto il Senato aveva approvato, omologandosi al regolamento adottato dall’Unione Europea: “I Piani operativi POR e PON del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), rientranti nella programmazione dei fondi strutturali europei 2014/2020, si intendono estesi anche ai liberi professionisti, in quanto equiparati alle piccole e medie imprese come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita”.

“Si tratta di un clamoroso autogol del principale partito di governo, del quale come Confedertecnica chiediamo conto direttamente a Matteo Renzi e al Sottosegretario con delega agli Affari Europei, Sandro Gozi” conclude Lo Castro.

Redazione Tecnica

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