La nuova Imu preoccupa i Comuni, per l’Anci costerà 22 mld

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Fissata al 20 giugno la data entro cui versare la prima rata dell’Imu, continuano le prese di posizione nei confronti dell’imposta municipale unica. L’ultima, in ordine di tempo, arriva dall’Anci, l’associazione nazionale che riunisce i Comuni italiani. “ La manovra dell’Imu richiede a noi Comuni di metterci la faccia di fronte a imprese e famiglie: 22 miliardi tutti a carico nostro”, è il grido d’allarme di Graziano Delrio che dell’Anci è il presidente.

 

Secondo il numero uno dell’Anci, con la nuova Imu lo Stato ha messo troppi lacci e lacciuoli all’autonomia dei Comuni su come agire (sui poteri a disposizione dei Comuni sull’Imu abbiamo dedicato ieri un articolo su queste pagine)

 

“Non è possibile che lo Stato entri nel dettaglio”, spiega Delrio. “Che fine ha fatto il progetto di federalismo?. Bisogna ripensare qualcosa nel rapporto tra Stato e Comuni, non è possibile che molte amministrazioni rispettino le regole e altre no senza pagarne le conseguenze”

 

Un ultima stoccata, il presidente dell’Anci la riserva al capitolo della spesa: “In una famiglia non ci può essere chi sta molto attento e chi è più allegro”. Il riferimento è nei 13 miliardi di euro di saldo positivo fatto registrare dai Comuni nel quinquennio 2007-2012 contro l’incremento di 25 miliardi delle spese dello Stato, nel medesimo periodo di tempo.

 

Delrio cita la Corte dei Conti: “La spesa corrente subisce lievi contrazioni, la spesa per gli investimenti, che crea crescita e lavoro, è ridotta di oltre il 30%. Si sta creando un fenomeno recessivo: si sta bloccando il 60% degli investimenti del Paese”.

 

Delrio lancia quindi un appello al governo. “Deve aprire gli occhi, badare ad Angela (Merkel), ma anche a Maria, la signora Maria che ha il marito in cassa integrazione. Europa sì, va bene, ma bisogna sbloccare anche un pezzo dei pagamenti alle imprese, perché altrimenti le aziende chiudono e non c’é più lavoro”.

 

Fonte Ansa

Redazione Tecnica

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