Se vuoi vivere in sicurezza in casa, ecco cosa devi fare

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Gli incidenti domestici per mancanza di sicurezza in casa sono frequenti, lo sappiamo. Nelle nostre stanze ci muoviamo a occhi chiusi, perché le conosciamo molto bene. Ma, senza voler portare jella a nessuno, le nostre stanze sono come una strada che percorriamo in macchina con eccessiva sicumera, perché “la facciamo tutti i giorni” alla stessa ora e la conosciamo come le nostre tasche, come si dice.

La classifica delle stanze più pericolose in casa

1. Cucina
2. Bagno
3. Camere
4. Soggiorno

La cucina è senza dubbio la stanza più pericolosa, vince il primo premio. Segue a ruota il bagno, poi le camere e infine il soggiorno (perchè “in soggiorno non si svolgono apparentemente attività pericolose, sebbene questo locale sia causa di numerosi incidenti domestici”, secondo i dati Istat). Altri luoghi non sono propriamente “stanze” ma sono comunque piene di possibili pericoli: i corridoi, l’ingresso, le scale i balconi e gli spazi accessori, quelli del disimpegno (ma fate attenzione!, ci sono alcune precauzioni da prendere).

Inoltre, in casa ci sono altre cose che devono essere fatte con attenzione: gli impianti. Quello elettrico, quello del gas, il riscaldamento, quello a gas, l’allarme antintrusione. La cura nella realizzazione e la manutenzione sono entrambe importantissime.

Fin qui, tutto quasi scontato. Ma non è finita. Ci sono cose di cui dobbiamo tenere conto per vivere al sicuro in casa a cui pensiamo ancora meno, cose per nulla scontate. È importante, per esempio, la scelta dei tessuti giusti e degli arredi.

Anche vernici e serramenti sono sicuramente legati alla nostra sicurezza. Come? E come tutto quello che abbiamo fin qui citato, se realizzato e mantenuto bene, può rendere più sicura la nostra vita in casa?

È spiegato molto bene nel libro Progettare una casa sicura – Criteri progettuali per prevenire gli incidenti domestici, il libro a firma di Giovanna Mottura. Riportiamo un passaggio dedicato ai tessuti, forse tra le cose a cui la maggior parte di noi presta meno attenzione:

“Il tessuto è il prodotto finale di diverse materie prime quali fibre tessili naturali, artificiali o sintetiche, armature quali la tela, il panama, la saia, la batavia, o il raso, e lavorazioni. I tessuti possono essere ricchi di inquinanti che, poi, si liberano in atmosfera contaminando l’ambiente interno delle abitazioni oppure causando irritazioni per contatto diretto. Nell’industria tessile le principali sostanze chimiche che possono essere causa di danni per la salute sono:
– carrier alogenati;
– coloranti azoici, che possono liberare ammine aromatiche cancerogene, e allergenici;
– candeggianti ottici;
– agenti di finissaggio;
– idrorepellenti;
– antimacchia;
– ritardanti di fiamma, fra i quali i migliori sono i sali di boro che sono innocui per l’uomo ma problematici solo in fase di smaltimento;
– antimicrobici;
– ammorbidenti;
– formaldeide;
– metalli pesanti;
– antiparassitari;
– pentacloro e tetraclorofenoli (PCP e TCP), che hanno proprietà antibatteriche e antimuffa nei trattamenti di fibre naturali o per protezione di manufatti tessili durante il magazzinaggio e il trasporto.

E questo è solo un passaggio dei tanti attraverso i quali la Mottura ci spiega come possiamo tentare di assicurare al meglio il suolo domestico. Il libro contiene anche un interessante capitolo sulle agevolazioni fiscali e la normativa utili nel momento in cui facciamo i lavori in casa per renderla più sicura: detrazioni sulle opere edili, sulle ristrutturazioni e sull’acquisto di mobili.

Se è vero che la casa è luogo anche di film dell’orrore veramente spaventosi, perché è proprio nella casa che si nasconde il terrore più profondo, ci sono alcuni accorgimenti che possiamo seguire scacciare questi spiriti, gli spiriti dell’insicurezza. E sono tutti racchiusi in questo volume:

Redazione Tecnica

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