Serra bioclimatica: cos’è e cosa serve sapere

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Le origini delle serre partono da molto lontano. Già i Romani le utilizzavano nell’hortus per forzare la crescita di alcuni tipi di piante. Ma nel tempo il concetto di serra si è evoluto per adeguarsi alle mutate esigenze non solo produttive, ma anche sociali. Oggi, per esempio, in Germania sono diffusi i Wintergarten o «Giardini d’Inverno», locali che completano l’abitazione, consentendo di trascorrervi qualche ora di sole anche durante la stagione fredda.

Oggi la nuova frontiera si chiama Serra bioclimatica (ma viene anche indicata come serra solare o serra captante), soluzione architettonica che riunisce in sé caratteristiche di biocompatibilità, comfort ed eleganza. Sempre più abitazioni si dotano di strutture di questo tipo in grado di aggiungere uno spazio particolare ed esclusivo dove trascorrere il proprio tempo libero, in tutte le stagioni.

Ma cos’è, esattamente, una serra bioclimatica? Per rispondere a questa domanda e per soddisfare altre curiosità abbiamo chiesto ai tecnici di Baltera, azienda italiana attiva dagli anni ’60 nel settore dei serramenti.

Proprio Baltera ha realizzato recentemente una infografica che mostra, in maniera completa ma sintetica, quanto c’è da sapere sulle serre bioclimatiche.
5 domande sulle serre bioclimatiche

Anzitutto occorre sgombrare il campo da un equivoco comune: la serra bioclimatica non è una veranda. “Anche se entrambe sono costituite da pareti vetrate adiacenti a un edificio”, spiegano da Baltera, “solo la prima deve avere obbligatoriamente un orientamento particolare e caratteristiche precise per poter essere identificata come una costruzione in bioedilizia”.

Non solo. I materiali da utilizzare per la realizzazione di serre solari, per esempio, devono consentire l’irraggiamento solare, limitando la dispersione termica e, elemento ancora più importante, le pareti non possono essere dotate di sistemi fissi di schermatura dai raggi del sole, anche se è ovviamente possibile prevedere ombreggiamenti mobili durante la stagione calda.

Sono tanti i vantaggi di avere una serra bioclimatica. “Dalla presenza di uno spazio aggiuntivo in casa senza influire sulla cubatura totale”, elencano da Baltera, “fino alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica fino al 20% con un risparmio sulla bolletta energetica; senza dimenticare il maggior comfort dovuto dall’avere a disposizione un ambiente naturalmente termoregolato, fresco d’estate e caldo in inverno”.

Inoltre, sul mercato immobiliare così fortemente provato dagli ultimi anni di crisi, una serra bioclimatica aumenta il valore economico dell’edificio: un vantaggio non trascurabile considerando i prezzi in discesa delle case.

Proprio per queste caratteristiche peculiari, una serra captante deve essere accuratamente progettata, sia da un punto di vista architettonico che bioclimatico, e va contattato un tecnico esperto per l’eventuale preparazione della documentazione di legge (pratica al Genio civile, DIA o permesso di costruire).

Redazione Tecnica

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