Emilia, ricostruzione post-sisma: la messa in sicurezza dei capannoni

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Un più ampio lasso di tempo per presentare la domanda di contributo per la ricostruzione dopo il sisma dell’Emilia avvenuto nel 2012: sono stati concessi 6 mesi in più infatti alle imprese che hanno subito danni per accedere ai risarcimenti.

A stabilirlo la scorsa settimana è stata una ordinanza emessa dal presidente della Regione Stefano Bonaccini in qualità di commissario delegato alla ricostruzione: si tratta a tutti gli effetti di un nuovo “spot” di tempo per le aziende che hanno subito danni. Dal 30 giugno la scadenza slitta al 31 dicembre 2015: un provvedimento atteso e  davvero necessario, a fronte di risarcimenti che giungono ancora “a singhiozzo”, anche a causa della complessità delle procedure di presentazione delle domande.

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L’ostacolo più grosso al passaggio dei risarcimenti rimane quello della burocrazia e della complessità del modello telematico Sfinge messo a punto dalla Regione per le imprese (mentre i privati possono avvalersi del modello Mude). Un ostacolo che ha scoraggiato fino ad ora un elevato numero di aziende. Per rimuoverlo la Regione ha deciso di semplificare le procedure per tutte le pratiche che riguardano danni fino a un tetto massimo di 100mila euro.

Per quello che concerne i fondi INAIL per la messa in sicurezza dei capannoni, su un totale di 74 milioni di euro ne sono stati erogati fino ad ora circa 23: “Con questo nuovo provvedimento – spiega Bonaccini – proseguiamo con le operazioni di semplificazione per favorire un processo di ricostruzione più spedito, in un quadro che continui ad assicurare la legalità e la certezza delle regole che disciplinano la spesa di risorse pubbliche. Al contempo prosegue il dialogo con coloro che sono impegnati nella ricostruzione”.

Dell’importante tema della ricostruzione post-sisma (osservato da un peculiare angolo visuale) si è discusso la scorsa settimana a Ferrara nel corso della XXII edizione del Salone del Restauro: 4 giorni densi di eventi, discussioni e workshop in cui ci è soffermati su un vasto pacchetto di progetti dedicati alla ricostruzione post-sisma. Nei 4 giorni della manifestazione è stato dato anche spazio alla mostra “Terreferme. Emilia 2012: il patrimonio culturale oltre il sisma” in cui sono state documentate le conseguenze del terremoto e i danni subiti dal patrimonio culturale.

Redazione Tecnica

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