Aree degradate simbolo di sviluppo sostenibile, 3 ecoquartieri per l’Abruzzo

Ester Zazzero 01/04/15
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Il progetto di ricerca applicata Ecoquartieri è stato sviluppato nell’ambito di una specifica ricerca promossa e finanziata dalla Regione Abruzzo, Assessorato allo sviluppo economico, e condotta con il supporto del centro SCUT dell’Ateneo Chieti-Pescara. Le proposte sono maturate nel confronto con le amministrazioni comunali interessate, con Confindustria e ANCE Abruzzo, oltre che naturalmente con esperti qualificati che hanno contribuito alla elaborazione delle soluzioni prospettate.

L’obiettivo è chiaro: conferire condizioni di qualità alla trasformazione di Chieti, Pescara e Teramo, attraverso un progetto urbano ispirato ai valori della sostenibilità, con l’obiettivo di estendere questo approccio-pilota all’Abruzzo e più in generale all’ipercittà diffusa lungo la costa adriatica. Restano da capire i modi e gli strumenti attraverso cui conseguirlo, inaugurando una linea di ricerca applicata al contesto abruzzese, ma proiettata per le sue ricadute anche su altre città italiane ed euroadriatiche.

Chieti, stato di fatto
Chieti, stato di fatto

 

Chieti, visione guida
Chieti, visione guida

L’applicazione a tre aree abruzzesi, quella di Chieti nel retro della stazione ferroviaria di Chieti scalo; Pescara-Fontanelle, in prossimità dell’aeroporto cittadino, e Teramo nelle aree dismesse della fabbrica Villeroy Boch anch’essa in prossimità della stazione ferroviaria, consente di intercettare una varietà di temi del Progetto Urbano Sostenibile. Si tratta infatti di tre estese aree  brownfields, attualmente occupate in gran parte da funzioni industriali dismesse o in dismissione, ovvero da grandi servizi tecnologici anch’essi dal destino incerto.

I temi sono stati affrontati con una strategia d’insieme che intende mettere in coerenza una molteplicità di azioni integrate di contesto, commisurandole alla specificità delle situazioni di intervento (dai quartieri residenziali a bassa densità più vicini alla città, all’area del cementificio, all’area del depuratore, alle altre aree industriali e artigianali esistenti lungo la grande circonvallazione urbana).

Pescara-Fontanelle, stato di fatto
Pescara-Fontanelle, stato di fatto

 

Pescara-Fontanelle, visione guida
Pescara-Fontanelle, visione guida

Poi, con una strategia di rete, che prevede l’organizzazione e la qualificazione a livello locale delle diverse reti che concorrono alla sostenibilità: reti verdi, reti d’acqua, reti di mobilità interne articolate ai diversi livelli, reti per l’energia, reti degli spazi pubblici che incorporano gli elementi del patrimonio storico-culturale disponibili localmente.

Mantenendo fermo il principio dell’integrazione e della processualità, le strategie proposte sono di natura fondamentalmente incrementale, ad eccezione dell’area di Pescara che richiede una complessa manovra urbanistica, essendo la fattibilità del progetto condizionata dalla possibilità di ricorrere ad adeguati sistemi di compensazione e perequazione dei valori immobiliari, attraverso un negoziato trasparente del Comune con la proprietà.

Teramo, stato di fatto
Teramo, stato di fatto

 

Teramo, visone guida
Teramo, visone guida

Alla luce di questa impostazione, il progetto “Ecoquartieri” si precisa in funzione dei principi affermati in precedenza. Considerare cioè l’ecoquartiere non come un’isola autocentrata, ma come una parte di città ricca di valori urbani, aperta alle relazioni con l’intorno che contribuisce a valorizzare.  Un quartiere caratterizzato dalla mescolanza degli usi e delle fasce sociali, denso di verde e di spazi pubblici, attraversato dal trasporto pubblico in sede propria e da percorrenze slow, con un traffico veicolare ridotto e poco intrusivo. Un luogo immune per quanto possibile da nocività e rischi, come inquinamenti acustici, rischi ambientali, insicurezza personale per la criminalità. Sobrio nei consumi energetici e nel dispendio delle risorse naturali locali (suolo, acqua, aria, materiali), sia nella fase della sua costruzione che della gestione a regime. Insomma, un quartiere dall’immagine attraente, che offre un’elevata qualità di vita, destinandola non solo alle fasce di reddito più alte, ma anche ai giovani, agli anziani, e in generale alla domanda sociale. All’interno di questa filosofia d’intervento, il progetto “Ecoquartieri per l’Abruzzo” è indirizzato in particolare alla sperimentazione di nuove tipologie residenziali, di servizi collettivi e pubblici rappresentativi di nuovi comportamenti collettivi ispirati ai principi della sostenibilità. Questa attenzione riguarda anche la scelta dei materiali e strutture, l’ organizzazione del cantiere e del suo approvvigionamento che riduca quanto più possibile gli effetti d’inquinamento.

Lo scopo di Ecoquartieri è ambizioso: dimostrare che proprio queste aree degradate, ai margini del territorio urbanizzato, in prossimità del fiume, della stazione e lambite dalle grandi infrastrutture viarie, possono diventare un luogo-simbolo dello sviluppo sostenibile, capace di trasformare il retro “sporco” della città in uno spazio “clean” a elevata centralità metropolitana e sostenibilità ambientale.

Le tre esperienze hanno in comune le metodologie di progettazione urbana sensibile alla sostenibilità, che rappresenta la filosofia portante del Laboratorio per il progetto urbano sostenibile.

L’applicazione dei progetti pilota ad aree periferiche di Chieti Scalo e Teramo in prossimità della stazione ferroviaria, e di Pescara-Fontanelle in prossimità dell’aeroporto cittadino, hanno inoltre in comune il fatto di interessare estese aree brownfields, attualmente occupate in gran parte da funzioni industriali dismesse o in dismissione, ovvero da grandi servizi tecnologici di scala urbana in discussione.

(*) La ricerca è condotta nell’ambito di una struttura specifica del centro SCUT, il Laboratorio “Progetto urbano sostenibile”.

Responsabile scientifico: Prof.Alberto Clementi, Direttore del centro di ricerche SCUT Ateneo “G.d’Annunzio” Coordinatore scientifico: Ester Zazzero
Gruppo di lavoro: Emanuela Braì, Fabrizio Chella, Cesare Corfone, Claudia Di Girolamo, Gioia Di Marzio, Vincenzo La Rosa, Giustino Vallese
Ente committente: Regione Abruzzo, Direzione Sviluppo economico, Servizio Programmi intersettoriali,Ricerca e Innovazione.

 

Ester Zazzero

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