POS obbligatorio, il ruggito di Confedertecnica: “Stato di polizia tributaria”

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Confedertecnica ci va giù pesante: “Stato di polizia tributaria”. L’innesco dell’esternazione della Confederazione Sindacale Italiana delle Libere Professioni Tecniche, manco a dirlo, sono le nuove norme integrative in fase di preparazione in questi giorni in Parlamento che andranno a rinforzare l’obbligo di POS per professionisti ed artigiani.

L’obbligo del POS non è solo assurdo – afferma un comunicato di Confedertecnica, l’ente che riunisce tutti i liberi professionisti tecnici – ma è la dimostrazione di come la politica sia ormai distante, quando non contrapposta, rispetto alla vita quotidiana delle Pmi, dei professionisti e delle partite IVA, che in Italia sono sottoposti a sempre maggiori obblighi a fronte di sempre minor lavoro”.

Il decreto legge 18 ottobre 2012, n.179, in vigore dallo scorso 30 giugno, per il momento non ha condotto a quella diffusione capillare della tipologia di pagamento tanto auspicata dal legislatore, inserita dentro la strategia più ampia volta a rendere tracciabili tutti i pagamenti. Il POS, ricordiamo, è quel il dispositivo elettronico (“point of sale”) che consente di ricevere pagamenti anche mediante bancomat. Già durante la scorsa estate un uragano di polemiche si era abbattuto sull’entrata in vigore dell’obbligo di dotazione di POS, il quale è rimasto però fino ad oggi completamente sprovvisto di sanzioni idonee a colpire coloro che non si adeguano. Ora il Parlamento sta valutando una bozza di testo idonea ad integrare gli articoli già approvati nello scorso maggio (quando appunto il suddetto obbligo venne approvato senza l’indicazione della parte sanzionatoria per chi non ottemperasse).

Ecco la scansione delle sanzioni prevista nel testo (non ancora definitivo): una prima ammenda di 500 euro per chi è sprovvisto di POS. Una volta pagata la sanzione ci sono 30 giorni di tempo per adeguarsi e 60 giorni per comunicare alla Guardia di Finanza l’avvenuta installazione. In caso di mancato adeguamento si concretizza una seconda ammenda, questa volta di 1000 euro. In caso di ulteriore inadempimento scatta infine la sospensione dell’attività professionale o commerciale sino al completo adeguamento alla normativa in materia. Per ulteriori info in materia consulta l’articolo POS obbligatorio professionisti, bastone e carota per renderlo effettivo?

Alla luce di queste novità Confedertecnica reagisce senza l’utilizzo di mezzi termini stigmatizzando l’ennesimo provvedimento-capestro che minaccia e punisce severamente professionisti e partite Iva già colpite duramente dalla crisi: “Si sta manifestando uno stato di polizia tributaria che perseguita i professionisti in ogni momento della loro attività, mentre quando gli stessi professionisti eseguono prestazioni per la Pubblica Amministrazione si trovano ancora a fare i conti con tempi lunghi e difficili riscossioni, che a dispetto della recente legge avviene ancora molti mesi dopo la presentazione della fattura. Altro che POS”, afferma il Presidente di Confedertecnica, Calogero Lo Castro, il quale conclude: “Ci sono due pesi e due misure sempre più distanti, e la sofferenza a carico dei liberi professionisti, tecnici e non, in Italia sta superando ogni limite”.

Redazione Tecnica

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