Direzione lavori: geometra si finge iscritto all’Albo, ed è subito esercizio abusivo

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La Cassazione ha emesso una sentenza (n. 6065/2015 del 10 febbraio) su un geometra, precedentemente cancellato dall’Albo, che aveva svolto di fatto l’attività di Direzione lavori celandosi dietro l’identità di un collega, titolare formale dell’incarico. A questo punto si configura per lui il reato di esercizio abusivo della professione.

È esercizio abusivo della professione quando il professionista tecnico, cancellato per dimissioni dall’Albo, svolge di fatto l’attività di Direzione lavori, in questo caso per un progetto di ristrutturazione di un immobile e per redigere il calcolo metrico estimativo utile al fine ottenere il permesso edilizio.

L’attività di Direzione lavori è riservata infatto solo a chi è iscritto all’Ordine.

La Cassazione ha giudicato infondato l’assunto secondo il quale non sarebbe sufficiente il fatto che il professionista in questione abbia compiuto un singolo atto – il computo metrico – per escludere la condanna di esercizio abusivo della professione. Anche il richiamo alla giurisprudenza sulla continuità dell’azione professionale e sulla percezione sociale che ne deriva è stato inutile.

La Cassazione ha ricordato che “l’esercizio abusivo di una professione (in questo caso della Direzione lavori) avviene quasi sempre in via di fatto, senza che venga meno la rilevanza penale della condotta”.

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Il nostro esperto sul tema della direzione lavori è Marco Agliata, che ha scritto diversi articoli per il sito.

 

Redazione Tecnica

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