Professioni tecniche: il dialogo con il ministro della Giustizia sarà fecondo?

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I professionisti tecnici fanno sentire la loro voce gettando sul tavolo i temi più importanti e delicati dinnanzi al ministro della Giustizia Andrea Orlando, proprio durante il recente incontro avvenuto tra il responsabile del dicastero di via Arenula ed una nutrita delegazione di rappresentanti della Rete delle Professioni Tecniche (RPT).

All’incontro era presente l’intero parterre dei rappresentati degli ordini aderenti alla Rete: da Armando Zambrano (presidente degli Ingegneri e Coordinatore della RPT) a Leopoldo Freyrie (Presidente degli Architetti) passando per Gian Vito Graziano (Presidente dei Geologi) e Maurizio Savoncelli (Presidente dei Geometri).

Riforma delle professioni, società tra professionisti, assicurazione professionale obbligatoria e standard professionali: questi i temi più delicati messi in evidenza dai rappresentanti delle professioni tecniche durante l’incontro col ministro. Andiamo ad analizzare in maniera sintetica ciò che è emerso dal confronto.

Riforma professioni, necessità di adeguamento ai cambiamenti 
“L’incontro – afferma Armando Zambrano, Coordinatore della RPT – ci ha offerto l’occasione per ribadire al ministro Orlando che, sebbene la riforma delle professioni regolamentate abbia avuto un approccio a tratti ideologico, noi della Rete abbiamo sempre condiviso gli aspetti principali del disegno riformatore. Persino di quelli che hanno comportato oneri gravosi e aggiuntivi per i professionisti. Noi, insomma, a differenza di altri, non abbiamo eretto barricate. Al contrario nel sostenere il processo riformatore – prosegue il presidente del CNI – riteniamo che siano necessari ulteriori interventi normativi, sia di contorno sia specifici delle singole professioni. Riteniamo, ad esempio, che i professionisti debbano adeguare il proprio ordinamento ad una società e una economia aperte, lasciando inalterata la qualità delle loro prestazioni a tutela della sicurezza dei cittadini. Tutela resa oggi difficile dall’attuale quadro normativo, non sempre coerente. A questo proposito, abbiamo illustrato al ministro Orlando le questioni ancora aperte che meritano un intervento chiaro e urgente”.

Un paio di settimane fa Armando Zambrano ha rilasciato un’intervista in esclusiva alla redazione di Ediltecnico in cui ha parlato (a 360 gradi) della situazione della categoria: consulta la versione integrale dell’intervista qui.

Società tra Professionisti (STP)
Un altro dei temi posti sotto la luce dei riflettori è stato quello delle cosiddette STP (Società tra Professionisti). A parlarne con attenzione è stato Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti: “Le professioni aderenti alla Rete sono sempre state convinte sostenitrici delle società tra professionisti – ha spiegato Freyrie -, soprattutto perché rappresentano l’unica opportunità che hanno i giovani di competere con le società di capitali. Ma diverse questioni restano irrisolte, come, ad esempio, quella relativa alle società tra professionisti multidisciplinari. In generale, a oltre un anno dall’entrata in vigore del Decreto Ministeriale 34/2013, le disposizioni che regolano la costituzione delle STP appaiono inadeguate”.

“Non a caso negli ultimi mesi sono nate poco più di trecento STP. Serve un intervento che modifichi e integri la loro disciplina. Inoltre, è indispensabile che i soggetti attivi nel mercato e che seguono altre forme societarie siano sottoposti agli stessi adempimenti delle Società tra Professionisti. In caso contrario, continuerebbe a restare inceppato il meccanismo di concorrenza”.

Per approfondire il tema della responsabilità professionale di ingegneri, architetti e geometri nei suoi diversi aspetti Maggioli Editore consiglia il volume La responsabilità del professionista tecnico: un’analisi attenta sui temi della progettazione, della direzione lavori, del collaudo, in connessione con l’individuazione delle obbligazioni e le responsabilità che ne derivano.

Assicurazione professionale obbligatoria: un nervo scoperto
Un tema che ha causato negli ultimi tempi svariate polemiche è quello relativo all’assicurazione professionale obbligatoria. “Tale obbligo – precisa Andrea Sisti, rappresentante della categoria degli Agronomi (anch’essa presenti alla tavola rotonda col ministro Orlando) – è stato introdotto in un contesto normativo lacunoso che ha reso l’adempimento assai problematico. Tanto per cominciare, all’obbligo per il professionista di stipulare un’assicurazione non corrisponde un obbligo analogo da parte delle compagnie assicurative. Queste, se lo ritengono poco conveniente, possono rifiutarsi di farlo. L’esperienza concreta, poi, ha fatto emergere tutta una serie di problematiche relative alla validità della garanzia e alle cause tipiche di esclusione. In questo senso, la Rete dei Professionisti Tecnici ritiene sia necessario intervenire sulla norma perché preveda un regolamento di attuazione in cui siano chiaramente determinate le caratteristiche della polizza e le modalità di adempimento. Chiediamo, ad esempio, che siano possibili forme collettive di polizza che consentirebbero di proteggere meglio il singolo professionista”.

In conclusione
Al termine dei lavori il presidente Zambrano ha espresso soddisfazione e fiducia per gli accadimenti e le decisioni che verranno intraprese nel futuro anche a livello governativo: “Le numerose proposte avanzate – conclude Zambrano – dimostrano come la Rete sia intenzionata ad avviare col Governo un confronto costruttivo sui temi che riguardano il mondo delle professioni. Devo dire che, a questo proposito, il Ministro Orlando ci ha offerto la piena disponibilità”. In particolare sarà avviato un tavolo di lavoro sulle STP, mentre altri team si concentreranno su differenti temi (tra cui le elezioni dei consigli territoriali ex D.P.R. 8 luglio 2005 n.169 e la riorganizzazione degli ordini su base territoriale in seguito all’abolizione delle province).

 

Redazione Tecnica

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