Piano edilizia scolastica: molti hashtag, poco arrosto

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Dal 21 luglio, giorno in cui è partita la fase #scuolebelle del Piano di Edilizia scolastica del Governo Renzi, in concreto si è fatto molto poco a causa di alcuni problemi, grossi. Per esempio: non c’è autonomia per la spesa e a occuparsi degli interventi devono essere gli addetti alle pulizie che però possono lavorare solo fino a due metri di altezza.
Dal 7 agosto è disponibile sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la lettera inviata dal Miur e dall’Anci ai sindaci delle amministrazioni comunali in cui ci sono complessi scolastici oggetto del finanziamento Scuole belle (#scuolebelle). Ha voglia il Ministro Giannini di mandare lettereai Sindaci. Quelle istruzioni evdentemente non sono abbastanza.

Scuole belle (#scuolebelle) è solo uno dei tre filoni del piano per l’edilizia scolastica 2014-2015 da 1 miliardo di euro, i cui finanziamenti sono erogati direttamente alle scuole interessate. Gli altri filoni sono Scuole sicure (#scuolesicure) e Scuole nuove (#scuolenuove).

Arrivano quindi le critiche. Una delle più buffe, e tristi, dal momento che mette alla luce del sole che la norma è realizzata male, senza collegare bene tutto ciò che deve essere collegato, è quella che riguarda gli addetti alle pulizie delle scuole: sono loro ad occuparsi degli interventi di piccola manutenzione… peccato che non possano salire sulle scale a pioli, e che possano lavorare solo fino a due metri di altezza. Visto che sicuramente erano a conoscenza dei limiti imposti per sicurezza al lavoro di addetto alle pulizie, come hanno fatto il Ministro e il Ministero a sbagliare?

Molti presidi, inoltre, denunciano la mancanza di autonomia di spesa per la scelta della tipologia di intervento, dell’istituto in cui realizzare gli interventi e anche delle ditte. “Arrivano i fondi, ma vanno impiegati subito, nelle scuole prescelte, con procedure immediate, con le solite ditte, in un tempo di periodo prestabilito”.

“Tra noi c’è la netta sensazione di un’ennesima occasione perduta” lamenta l’associazione delle scuole autonome del Lazio (Asal) in una lettera al ministro dell’istruzione Stefania Giannini.

Insomma, molti hashtag, poco arrosto

COSA COMPORTA #SCUOLEBELLE
Nello specifico, Scuole belle è il programma degli interventi di piccola manutenzione, per il ripristino e il mantenimento della funzionalità e del decoro delle scuole, in totale 150 milioni di euro (per il 2014). 17.961 interventi di piccola manutenzione. Gli interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale interessano 7.801 plessi scolastici nel corso del 2014. Altri 300 milioni saranno sbloccati nel 2015 e riguarderanno 10.160 complessi scolastici.

Gli interventi di piccola manutenzione sono:

a) verniciatura delle pareti e degli infissi per cancellare scritte o segni sulle pareti e sugli infissi;
b) piccole riparazioni e rifacimento della coloritura degli infissi esterni e interni, anche con sostituzione dei vetri, al piano terra o comunque raggiungibili dall’interno;
c) rimozione, smontaggio e rimontaggio di attrezzature didattiche;
d) piccoli interventi all’impianto idrico-sanitario, esclusi generatori di calore;
e) manutenzione delle sistemazioni a verde esterne e degli spazi e delle strutture dedicate alle attività ludico-ricreative e sportive;
f) riparazione di attrezzature e arredi scolastici.

Redazione Tecnica

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