Riforma del catasto: Marino vs Confedilizia sulle commissioni censuarie

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“La riforma del catasto deve essere aperta al confronto con i contribuenti”: questa la dichiarazione che incarna il nodo centrale sollevato ieri in un intervento sul Sole 24 Ore dal presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani. Proprio su questo punto critico della attuale riforma della materia catastale è intervenuto prontamente il senatore (del Pd) Mauro Maria Marino, presidente della Commissione permanente Finanze e Tesoro del Senato (che si sta occupando al momento del delicato tema), il quale si è soffermato puntualmente sul tema della consultazione pubblica in sede di preparazione dello schema di decreto legislativo sulle commissioni censuarie.

Va a tal proposito rammentato che le rinnovate commissioni censuarie avranno un ruolo di rilievo nel nuovo assetto della materia catastale: per un rapido promemoria in materi leggi l’articolo Riforma del catasto: 3 cose da sapere sulle commissioni censuarie.

Secondo il rappresentante di Confedilizia non si sarebbe indetta “nessuna consultazione pubblica” in merito alla bozza di riforma. In tale direzione il senatore Marino ha rilasciato, attraverso una nota emessa nella giornata di ieri, la seguente dichiarazione: “Ricordo invece che addirittura, in relazione allo schema di decreto legislativo sulle Commissioni censuarie, si è condotta l‘indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco e che in essa sono stati ascoltati ANCE, Confedilizia, Valori immobiliari, Federproprietà, UPPI (piccoli proprietari), Consiglio nazionale ingegneri, Confabitare, Consiglio nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali”.

Va detto che Confedilizia è intervenuta con intensità nel dibattito sulla effettiva architettura della riforma della materia catastale. Per un riassunto della vicenda leggi l’articolo Riforma del catasto, commissioni censuarie: prospettive di sinergia.

“Inoltre la pubblicità dei lavori – ha proseguito il senatore Marino – è assicurata, con l’attivazione dell’impianto audiovisivo interno e la trasmissione sul canale satellitare e sul canale telematico YouTube; delle sedute è redatto e pubblicato il resoconto sommario; tutti i documenti consegnati dai soggetti auditi sono pubblicati sul sito del Senato. Ritengo quindi – ha concluso Marino – che le affermazioni contrastino ampiamente con il dato reale. Altra questione è il dibattito nel merito del provvedimento: la Commissione ha interloquito e collabora con il Governo per la formulazione di un parere condiviso tra i gruppi e nel rispetto dei termini assegnati dalla legge. Ho fiducia in una soluzione legislativa che sia quanto più corrispondente alle prescrizioni della legge delega”.

Redazione Tecnica

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