Riforma del catasto, commissioni censuarie: prospettive di sinergia

Scarica PDF Stampa

Confedilizia chiama, la Commissione Finanze e Tesoro del Senato risponde con tono costruttivo: la strada verso la completa riforma del catasto (alla luce anche del contenuto del nuovo schema di decreto attuativo) si arricchisce di nuove (e necessarie) sinergie? Al momento, tenendo conto delle dichiarazioni emesse negli ultimi giorni, sembrerebbe profilarsi la strada della collaborazione.

Piccolo “recap” di quanto accaduto: Confedilizia, l’Organizzazione storica della proprietà immobiliare, emette una nota in cui afferma l’importanza del catasto inteso come strumento di garanzia per i contribuenti, vedendo pertanto sotto una buona luce la prospettiva (contenuta nello schema di decreto attuativo) dell’affidamento di un importante ruolo all’interno delle commissioni censuarie per presidenti di tribunale e prefetti. Allo stesso tempo però l’organizzazione tratteggia l’esistenza, all’interno dello schema di decreto, di “un chiaro tentativo di limitazione dell’intervento delle commissioni censuarie nella definizione del nuovo catasto, che il Parlamento ha invece profilato come costruito in contraddittorio fra le parti. Anche a questo proposito, come per altri punti, occorre superare ogni condizionamento della burocrazia centrale e ritornare allo spirito originario”.

Pronta (e disponibile) risposta è giunta a riguardo da Mauro Maria Marino, presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato: “Quando lo schema di decreto legislativo che riguarda le commissioni censuarie approderà in Parlamento – ha spiegato Marino – la Commissione Finanze e Tesoro del Senato lo valuterà rispetto all’adeguatezza della delega fiscale. E dunque andranno rivisti i compiti delle commissioni censuarie per realizzare effettivamente un catasto partecipativo“.

Stralci di dialogo che lasciano trasparire buoni presagi in merito alla risoluzione di uno dei problemi che è emerso come un vero e proprio nodo al pettine nel prospetto di riforma del catasto: ovvero il poco spazio alle associazioni di categoria nella composizione delle Commissioni.

Per capire rapidamente composizione e funzioni delle commissioni leggi l’articolo Riforma del catasto: 3 cose da sapere sulle commissioni censuarie.

Non va poi dimenticato il serio pericolo della non invarianza di gettito, con conseguente aggravio del peso fiscale sul patrimonio immobiliare: un’altra delle problematiche che sono affiorate in questi giorni in merito alla riforma. Per approfondire il tema leggi l’ampia intervista rilasciata alla redazione di Ediltecnico da Mirco Mion, presidente AGEFIS, dal titolo Riforma del catasto fabbricati: che fine ha fatto la tutela del contribuente? 

Tra gli altri pareri diffusi da Confedilizia va infine sottolineato il seguente, che riportiamo testualmente: “Se lo schema di decreto fosse stato sottoposto a pubblica consultazione, come è ormai d’uso in molte amministrazioni e come si era chiesto, prima di essere portato in Consiglio dei ministri, si sarebbe accelerato l’iter di una riforma attesa dal paese, che si aspetta che l’attuale catasto venga adeguato ai valori e ai redditi che caratterizzano un tempo di crisi del settore immobiliare che non conosce precedenti nella storia dello stato unitario”.

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento