TASI 2014: acconto rinviato in molti Comuni, ecco l’entità delle aliquote

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La data di scadenza per il pagamento dell’acconto della TASI 2014 si avvicina ad ampie falcate: mancano infatti meno di due settimane al “D-Day” di lunedì 16 giugno, data ordinaria entro cui deve essere versata la prima rata della TASI sulla abitazione principale e sulla seconda casa.

Sarà la prima volta in cui in cui gli italiani saranno chiamati a versare l’imposta che finanzia i servizi indivisibili (ovverosia servizi anagrafici, pulizia e manutenzione delle strade, illuminazione pubblica) e che, almeno per quanto riguarda la prima casa, si pone come surrogato della vecchia IMU sulla prima abitazione.

Nelle scorse settimane si è concretizzata una discreta confusione con riferimento alla statuizione da parte dei Comuni delle aliquote del tributo ed al conseguente balletto delle date per ottemperare al pagamento: ecco un riassunto completo della questione.

Data quasi per certa la scadenza del 16 ottobre per il pagamento della prima rata della TASI nei Comuni che non hanno stabilito le aliquote entro il mese di maggio  (mentre è già sicura invece la “deadline” del 16 dicembre per il pagamento in un’unica soluzione della TASI sulla prima abitazione nei medesimi Comuni) occorre ora soffermarsi sul giallo dell’entità delle aliquote stesse: un mistero reso più fitto (o forse più spaventoso) dalle dichiarazioni rilasciate la scorsa settimana dall’Agenzia delle Entrate attraverso le quali si paventava una prospettiva di aumento dei costi fino al 60% rispetto al 2013. Ecco la cornice che disciplina l’entita delle aliquote:

TASI abitazione principale
L’aliquota standard si assesta all’1 per mille: essa può oscillare fino alla quota massima del 3,3 per mille, cifra composta dalla somma del 2,5 per mille (forbice a discrezione del Comune) e dello 0,8 per mille dell’aliquota aggiuntiva volta a finanziare le detrazioni per redditi medio-bassi. Il rischio aumenti, in questo modo, potrebbe andarsi ad infrangere sulle case di medio valore: ovviamente il confronto della spesa non va fatto con l’IMU 2013 (di fatto cancellata) , bensì con quella del 2012.

TASI seconda abitazione (ed altre)
Qui la forbice dell’oscillazione dell’aliquota è più ampia: da quella standard dell’1 per mille si giunge a quella massima dell’11,4 per mille, derivante dalla somma tra TASI, IMU (ancora esistente sulle seconde case) e addizionale per finanziare le agevolazioni per le abitazioni principali.

Per oltre il 70 % dei Comuni italiani, comunque, l’acconto del tributo sui servizi indivisibili sarà rinviato ad ottobre (o a dicembre, per ciò che riguarda la prima abitazione): consulta qui l’elenco dei Comuni “secchioni” che invece hanno stabilito per tempo le aliquote e nei quali pertanto si paga l’acconto il 16 giugno.

Non bisogna infine dimenticare che per ottemperare al pagamento del tributo si potrà utilizzare il modello F24 o il bollettino di conto corrente postale (per maggiori delucidazioni leggi qui).

 

 

Redazione Tecnica

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