Bonus Mobili: 3 cose (nuove) da sapere per usufruire della detrazione

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Esplorando la multiforme disciplina del Bonus Mobili accade di imbattersi in clausole e requisiti di cui, francamente, la maggior parte delle persone ignora l’esistenza (senza dimenticare le novità in materia inserite proprio la settimana scorsa nel Piano Casa). Per comprendere meglio alcuni aspetti degli incentivi collocati sull’acquisto di arredi e di grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ è infatti necessario consultare le precisazioni diffuse dall’Agenzia delle Entrate mediante la Circolare 11/E del 21 maggio 2014 avente ad oggetto “Questioni interpretative in materia di IRPEF prospettate dal  Coordinamento Nazionale dei Centri di Assistenza Fiscale e da altri soggetti”: all’interno di questo strumento esplicativo sono contenute in particolare 3 delucidazioni che possiedono una grande rilevanza al fine di poter approfittare del bonus.

1. Causale, bisogna essere precisi. In primo luogo l’Amministrazione finanziaria ha chiarito la questione inerente alla compilazione della causale del bonifico parlante (ovvero la motivazione che funge da ragione o “giustificativo” della transazione economica):  essa infatti deve obbligatoriamente essere indicata e deve essere identica a quella prevista per i lavori di ristrutturazione, pena la mancata possibilità di avvalersi della detrazione. Inoltre, qualora il pagamento dell’arredo (come spesso avviene) venga fatto attraverso carta di credito o bancomat è assolutamente necessario conservare (oltre alla ovvia fattura) anche la documentazione di addebito su conto corrente.

Per approfondire consulta la Pagina speciale di Ediltecnico sul Bonus Mobili 2014.

2. Spese che spalancano i cancelli del Bonus Mobili. In seconda istanza, si illustrano le spese di ristrutturazione che danno il via libera all’ulteriore detrazione per arredi: tra gli interventi di manutenzione straordinaria a cui il Bonus Mobili può accedere ci sono altresì le attività finalizzate al risparmio energetico. Queste ultime aprono la soglia alla detrazione arredi anche nel caso in cui non implichino opere edilizie propriamente dette. Tra questi interventi sono ricompresi anche i lavori volti all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili: pertanto l’installazione di pannelli solari consente la fruizione del Bonus Mobili a tutti gli effetti.

In relazione a questo punto vanno citati anche gli incentivi per condizionatori: in proposito leggi l’articolo Detrazioni fiscali per condizionatori: ecco come fare per ottenerle.

3. Tetto di spesa cumulativo: occhio alla somma complessiva. La Circolare dell’Agenzia delle Entrate fa cenno anche al monte totale di spesa utilizzabile per il bonus: infatti la detrazione del 50% sulla dichiarazione dei redditi può essere ottenuta su una cifra che non superi i 10mila euro complessivi spesi in arredi. Questa somma va però calcolata sull’ammontare delle spese totali effettuate nell’intero intervallo temporale collocato tra il 6 giugno 2013 ed il 31 dicembre 2014 su una unità immobiliare: pertanto diversi interventi eseguiti in periodi separati vanno sommati (e non fanno storia a sé) e contribuiscono quindi a formare il totale di spesa che può essere portata in detrazione.

Redazione Tecnica

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