POS obbligatorio, il TAR si schiera contro i professionisti

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Il TAR del Lazio respinge la richiesta presentata dal Consiglio nazionale degli architetti che chiedeva la sospensione cautelare dell’obbligo per professionisti ed imprese, a prescindere dal fatturato dell’anno precedente, di garantire ai clienti la possibilità di effettuare pagamenti mediante POS.

 

L’ordinanza in questione (la n. 1932/2014) è stata depositata lo scorso 30 aprile e resa nota soltanto questa settimana:  il decreto ministeriale 24 gennaio 2014, che stabilisce l’obbligo per i professionisti di accettare pagamenti (con importo superiore a 30 euro) effettuati attraverso bancomat per l’acquisto di prodotti o prestazione di servizi, risulta pertanto non violare i vincoli di legittimità dell’ordinamento né causare abnormi eccessi di potere con riferimento agli istituti bancari.

Per approfondire leggi l’articolo POS obbligatorio professionisti: meno di due mesi all’entrata in vigore.

Insomma anche architetti ed ingegneri saranno tenuti, a partire dal 30 giugno, a garantire ai clienti la possibilità di pagare mediante “moneta elettronica”, installando  e rendendo funzionanti presso i loro uffici i POS. Il punto centrale del contendere (con riferimento alla decisione del TAR) era raffigurato dal fatto che, secondo gli architetti, l’obbligo di utilizzo del POS comporterebbe diversi ed eccessivi costi per il professionista (commissioni bancarie, costi di installazione).

Secondo i giudici il decreto sembrerebbe “rispettare i limiti contenutistici e i criteri direttivi fissati dalla richiamata fonte legislativa”, evidenziando soltanto il venire ad esistenza di un costo “certo non irreparabile” per il professionista o l’impresa obbligata.

Il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Leopoldo Freyrie, ha reagito duramente al contenuto dell’ordinanza: “Confermiamo in ulteriore misura che l’obbligo di utilizzo del POS nulla ha a che fare con i principi di tracciabilità dei movimenti di denaro, realizzabili semplicemente con il bonifico elettronico, configurandosi come una vera e propria gabella dal sapore medievale da corrispondere ad un soggetto terzo, le banche,  che nella fattispecie non svolgono alcun ruolo nel rapporto tra cliente e professionista”. Freyre ha concluso auspicando che i giudici amministrativi entrino, nei successivi gradi di giudizio, nel merito della questione per rigettare dall’ordinamento una norma illegittima.

Insomma l’obbligo di POS per i professionisti entrerà in vigore a partire dal prossimo 30 giugno (anche se l’eventuale emanazione di un ulteriore decreto interministeriale sostitutivo potrebbe rinviare il termine).  In questo senso presso il Ministero dell’Economia si sta lavorando per implementare misure idonee a ridurre le commissioni bancarie su tale tipologia di pagamenti, un primo necessario passo per rendere l’obbligo meno gravoso per professionisti ed imprese.

Redazione Tecnica

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