Certificazione energetica. Regione e ingegneri lombardi: “più professionalità e competenze”

Lucia Navone 22/02/12
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Approfitta dell’offerta per stare tranquillo: certifica energeticamente il tuo edificio!

 

È questo uno dei tanti annunci apparsi su siti come Groupon, Groupalia, E-Bay o altri che offrono la possibilità di avere un attestato di certificazione energetica valido 10 anni più il sopralluogo presso l’immobile in vendita. Il tutto a prezzi scontatissimi rispetto alle normali tariffe di mercato: si va dai 34 euro in Puglia, ai 49 euro della Lombardia, della Toscana o del Veneto fino ad arrivare ai 100 euro del Lazio o della Campania.

 

“Il certificato energetico”, come spiega Marco Belardi Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di  Brescia e membro della Commissione Certificazione Energetica e Impianti che partecipa al tavolo istituito da Regione Lombardia e Cestec, “è uno strumento a disposizione dei consumatori su cui purtroppo è prevalsa più la logica dell’adempimento burocratico che non quella a favore di chi compra e di chi vende. Le svendite a cui stiamo assistendo portano inevitabili danni all’utenza e non favoriscono la cultura dell’efficientamento energetico e della trasparenza del mercato immobiliare”.

 

L’Ordine di Brescia fa parte insieme agli altri 11 ordini della Lombardia, della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia ed è stato tra i primi ad aver richiesto i tanto attesi controlli che, insieme alla formazione e alla verifica delle competenze, sono un requisito fondamentale perché il sistema funzioni (leggi articolo). Tra le novità in discussione l’inserimento di un esame, gestito dal Centro per lo Sviluppo Tecnologico, l’Energia e la Competitività (CESTEC), obbligatorio per l’iscrizione all’elenco e per la permanenza in esso, con successivi accertamenti periodici  di tipo biennale. L’esame, che potrebbe essere realizzato con modalità simili a quelle già utilizzate per abilitazioni internazionali come quelle per il PMP o per il LEED, garantirebbe un’omogeneità di competenze minime necessarie, favorirebbe l’affermazione sul mercato di attività formative realmente valide e tutelerebbe i professionisti seri e competenti.

 

“Il problema”, secondo Marco Belardi, “è duplice: da un lato la qualità del servizio offerto e la preparazione dei nostri iscritti e, dall’altro, la cultura dell’efficienza energetica che nel nostro paese è ancora al di là da venire. In pratica oggi l’utente spende dei soldi per scoprire che, in molti casi, la casa è poco performante. E spesso senza sapere come migliorare la situazione, con quali costi e tempi di ritorno e con quali priorità. Questo si traduce anche in un danno per la collettività poiché non vi sono reali benefici ambientali ed energetici e per quei costruttori seri che investono in prodotti ben costruiti ma non trovano il dovuto riconoscimento in un mercato spesso “svilito” da certificazioni di basso profilo o non veritiere. In ultimo i danneggiati sono tutti quei professionisti seri che, volendo produrre una certificazione ben fatta e sostenendo i costi connessi, sono fuori mercato perché sbaragliati da una concorrenza senza scrupoli che troppo spesso produce carta straccia”.

 

“Un certificato energetico di qualità”, spiega Simone Castronovo, fondatore di EnergyINlink, network di professionisti in ambito energetico, “rappresenta innanzitutto una garanzia per chi acquista o prende in affitto un immobile e che affida sempre di più le sue scelte a questo importante documento. Un percorso di certificazione serio si basa su rilievi accurati e sull’utilizzo competente delle procedure di calcolo. Non è quindi un lavoro banale ma complesso e che richiede tempo da parte di chi lo esegue” . Al proposito si può leggere anche l’articolo dell’ing. Ninarello Affidamento dell’incarico e procedura di certificazione energetica 

 

“Secondo molti però”, ha proseguito Castronovo, “oggi è solo un pezzo di carta da allegare agli atti dove prevale la logica del “quanto mi costa”. Manca a mio avviso una reale percezione e informazione del valore del certificato legato al valore dell’immobile. Se così fosse non prevarrebbe solo la logica dell’obbligatorierà ma si ricercherebbero professionisti qualificati in grado di dirti quali interventi possono migliorare lo stato dell’immobile e il suo valore economico”.

 

Il certificato energetico, questo sconosciuto, come dimostrano anche i dati raccolti da Immobiliare.it sugli annunci di vendita pubblicati nel mese di gennaio. Solo il 12,7% degli immobili in vendita o in locazione è in possesso di certificato obbligatorio di prestazione energetica. Se si analizzano poi i dati sul territorio italiano, nel nord est gli annunci con certificazione energetica sale al 18,9% mentre a nord ovest è al 15,6%. Al centro Italia è fermo all’8,8% mentre al Sud solo il 3,8% degli annunci comprende l’attestato energetico. Le città più virtuose sono Bolzano (25,6%, oltre un annuncio su quattro) e Trento (22 %), seguite a distanza da Milano (11,3%) e Torino (10,2%). Roma è ferma al 5,2% mentre il fanalino di coda è Palermo con uno 0,9% .

 

Situazione che, secondo Marco Belardi: “è dovuta soprattutto al fatto che la cultura dell’efficientamento energetico è molto recente mentre in Italia abbiamo un patrimonio immobiliare che per la maggior parte ha più di 50 anni”.

 

Un problema quindi spesso tutto italiano che, come spiegano dall’ufficio stampa di Groupon: “non si è mai verificato in altri paesi”. “Noi”, secondo Federica Moscheni, ufficio stampa di Groupon Italia, “siamo in 45 paesi del mondo e non c’è mai stata nessun tipo di avversione. Anzi, in Spagna, sono gli stessi professionisti che fungono da controllori sul servizio finale reso ai nostri clienti. I deal che proponiamo sono un ottimo modo per far entrare nel mercato dei giovani professionisti che diversamente non potrebbero farsi conoscere. Attraverso i nostri canali, nelle 24 ore di attivazione dell’offerta, possono raggiungere milioni di utenti. Il prezzo non deve essere visto solo come promozionale ma come opportunità per gli utenti di accedere ad un servizio solitamente costoso”.

 

“Il ruolo degli Ordini professionali”, ha ricordato Marco Belardi, “è quello di tutelare gli interessi della collettività e non dei propri iscritti come la maggior parte delle persone pensa. Oltre al contributo tecnico nelle sedi referenti, come ad esempio in regione Lombardia attraverso il tavolo appositamente costituito, devono avere un ruolo di vigilanza e controllo, oltre alle sanzioni disciplinari ove necessario. In tal senso con la Regione Lombardia è stato concordato uno scambio di informazioni teso a dare efficacia alle attività di controllo recentemente avviate. Gli Ordini possono contribuire alle segnalazioni di casi (certificati/certificatori) sui quali focalizzare i controlli del Cestec e ricevere dalla Regione Lombardia comunicazioni di attività non conformi per dare il via alle azioni disciplinari necessarie”.

 

“Per quanto riguarda Groupon”, ha concluso Belardi, “inizieremo a controllare i certificati fatti. Se il professionista propone la redazione di certificati energetici a distanza, senza sopralluogo, certamente elude la legge. In Regione Lombardia il sopralluogo è obbligatorio e la mancanza di sopralluogo tra l’altro non consente di elaborare tutta la parte legata agli interventi migliorativi che reputo fondamentale”.

 

Il problema quindi non è il prezzo ma la qualità del servizio offerto. Qualità su cui Groupon si dice assolutamente tranquillo dal momento in cui, come ha spiegato Federica Moscheni: “tutte le offerte pubblicate da noi vengono sottoposte ad un rigido iter qualitativo per verificare la serietà del professionista, la qualità della struttura e naturalmente il valore dei servizi proposti. L’intento di Groupon è quello di promuovere e sviluppare il libero mercato, aprendo nuovi spazi di dialogo e confronto tra domanda e offerta. Spesso sono gli Ordini professionali delle varie categorie coinvolte ad accusarci ingiustamente e ad impedire ai propri associati di rivolgersi a noi”.

Lucia Navone

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