Bonus Mobili svincolato dalla ristrutturazione edilizia: le novità del Pacchetto Casa Renzi

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Si svincola la spesa per l’acquisto degli arredi detraibile con il Bonus Mobili da quella sostenuta per le ristrutturazioni edilizie. Subito in vigore con un decreto legge la misura che corregge quanto indicato nella Legge di stabilità 2014

 

Dal Consiglio dei Ministri di mercoledì scorso arrivano importanti novità per il rilancio del settore edilizio e dell’indotto. Il c.d. Pacchetto Casa licenziato dal Governo Renzi prevede, tra le tante misure, il distacco del bonus mobili dagli interventi di ristrutturazione edilizia.

In altre parole, sarà possibile usufruire dell’agevolazione fiscale del 50% sull’IRPEF per l’acquisto di arredi anche per una spesa superiore rispetto a quelle sostenute per gli interventi di ristrutturazione. Per esempio, si potrà portare in detrazione un acquisto di 10.000 euro di mobili (il tetto massimo previsto per il Bonus Mobili) anche con una spesa di ristrutturazione inferiore a tale cifra.

Viene così abolita la norma contenuta nella Legge di Stabilità 2014 che prevedeva lo sfruttamento del Bonus Mobili solo quando la spesa per i lavori di manutenzione straordinaria e recupero fosse stata superiore a quella per gli arredi.

Rimane invece invariato il tetto massimo di spesa di 10.000 euro, detraibili in 10 rate annuali di pari importi e sostenuta entro il 31 dicembre 2014.

Ricordiamo che il Bonus Mobili vale non solo per i mobili classici (librerie, divani, tavoli, sedie, credenze, ecc.) ma anche per i grandi elettrodomestici bianchi (frigoriferi, lavastoviglie, congelatori, lavatrici, ecc.) di classe energetica A+ e per i forni (classe energetica A).

Rimangono valide tutte le indicazioni sul funzionamento dell’agevolazione fiscale sugli arredi come indicato dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 29 del 18 settembre 2013. Per risolvere tutti dubbi e le domande sull’applicazione del Bonus Mobili è possibile consultare la nostra Pagina dedicata.

Redazione Tecnica

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