Crolli di Pompei, una questione europea

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A Pompei, è un disastro su tutta la linea. I crolli che si sono susseguiti in questi ultimi giorni ci fanno capire che se non la preserviamo, la storia si sgretola sotto ai nostri occhi, e sotto ai nostri piedi. La disattenzione nei confronti dei Beni Culturali degli ultimi anni ha portato a questo: tagli al Ministero, tagli alla Cultura, Turismo in difficoltà. Ed ecco perché l’Italia è in crisi, non solo economica. Pompei è uno dei siti più visitati, e sta crollando.

La commissaria Ue alla Cultura Androulla Vassiliou esprime preoccupazione per i crolli di Pompei: “Le autorità locali, regionali e nazionali devono fare di più e coordinarsi meglio per garantire che il denaro che viene speso sia utilizzato in modo efficace, e che Pompei sia salvata per le generazioni future”.

La Commissione europea riconosce che, come uno dei siti archeologici più importanti al mondo, la salvaguardia di Pompei non è solo una responsabilità italiana, scrive Vassiliou. Per questo, aggiunge, “lavoriamo assieme alle autorità italiane ed abbiamo stanziato 42 milioni di euro di fondi”. Il commissario Ue parlerà delle sue preoccupazioni per i crolli di Pompei domani ad Atene, in apertura di una conferenza Ue sul patrimonio culturale.

La Commissione Ue ha aumentato la sua quota di cofinanziamento per il Grande progetto Pompei, passando da 42 a 74 milioni di euro, sui complessivi 105. “Lo abbiamo fatto per garantire la sopravvivenza di questo progetto, senza che gravi troppo sul budget italiano”, ha spiegato il portavoce del Commissario Ue alle politiche regionali Johannes Hahn.

È di ieri la richiesta di Bruxelles di prendersi cura del sito archeologico. Un sito emblematico per l’intera Europa, che con i suoi tre milioni di visitatori l’anno, rappresenta anche una “grande opportunità di lavoro”.
Gli occhi dell’Ue restano puntati sull’area archeologica, e le notizie degli ultimi crolli di Pompei preoccupano. Per il commissario agli Affari regionali Johannes Hahn hanno il sapore di “una sconfitta personale”: è stato infatti lui, ormai più di un anno fa, a dare l’ok per uno stanziamento di 41,8 milioni di euro di fondi strutturali di cofinanziamento, su 105 complessivi, per il Grande progetto Pompei. Un’iniziativa partita il 6 febbraio 2013 e che ha già raggiunto uno dei suoi primi traguardi, con la fine dei lavori alla Casa del Criptoportico.

“L’Italia è il paese della cultura e allora sfido gli imprenditori: che state aspettando?”. Lo dice Matteo Renzi, parlando dei crolli di Pompei. Basta con il “rifiuto ideologico sull’intervento dei privati come se la tutela del bene la garantisse solo l’intervento pubblico: se il privato tiene in piedi il muro perché non permetterglielo?”.

Redazione Tecnica

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