Riforma del Catasto, la Camera approva l’articolo nella Delega Fiscale

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Nuovo importante passo avanti verso la riforma del catasto italiano. Ieri la Camera dei Deputati ha approvato l’articolo 2 della Delega Fiscale recante la nuova disciplina catastale con il passaggio a sistemi algoritmici aggiornati per la determinazione della rendita catastale basati (ma non solo) sul parametro del metro quadro anziché del vano.

Ora è il turno del Senato, dove la riforma del catasto dovrà essere nuovamente approvata.

Per ora quindi l’articolo 2 non ha subito modifiche particolari rispetto all’impianto predisposto dal Governo Monti e portato avanti dall’attuale Esecutivo Letta.

Attraverso la riforma del catasto degli immobili (articolo 2) si intende correggere le sperequazioni insite nelle attuali rendite catastali, accentuate dall’aumento generalizzato del prelievo fiscale, disposto con il decreto-legge n. 201 del 2011 che ha introdotto l’Imposta municipale sperimentale (IMU).

Tra i principi e criteri direttivi da applicare per la determinazione del valore catastale degli immobili la delega indica, in particolare, la definizione degli ambiti territoriali del mercato, nonché la determinazione del valore patrimoniale utilizzando la superficie in luogo del numero dei vani. È assicurato il coinvolgimento dei comuni nel processo di revisione delle rendite, che non dovranno comunque superare i valori di mercato (vai alla nostra Pagina sulla Determinazione della rendita catastale).

Nel corso dell’esame è stata introdotta una norma a favore delle unità immobiliari colpite da eventi sismici o da altri eventi calamitosi, per le quali si dovrà tenere conto delle condizioni di inagibilità o inutilizzabilità.

Come abbiamo più volte ricordato, la riforma del catasto deve avvenire a invarianza di gettito, tenendo conto delle condizioni socio-economiche e dell’ampiezza e composizione del nucleo familiare.

È stata anche resa esplicita l’esigenza di tutelare l’unico immobile non di lusso posseduto dal contribuente.

Nel corso dell’esame è stato anche previsto un meccanismo di monitoraggio da parte del Parlamento del processo di revisione e si è attribuito valore alle informazioni sugli immobili fornite dal contribuente, per il quale sono previste particolari misure di tutela anticipata in relazione all’attribuzione delle nuove rendite, anche nella forma dell’autotutela amministrativa (leggi anche Rendita catastale, la tutela del cittadino negli accertamenti catastali).

Infine saranno ridefinite le competenze delle commissioni censuarie, in particolare attribuendo loro il compito di validare le funzioni statistiche (che sanno pubblicate al fine di garantire la trasparenza del processo estimativo) utilizzate per determinare i valori patrimoniali e le rendite, nonché introducendo procedure deflattive del contenzioso.

Redazione Tecnica

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