Edifici a Energia Quasi Zero, ecco il piano d’azione del DL 63/2013

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Il decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013 è approdato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato immediatamente in vigore. Accanto alle misure per le agevolazioni fiscali con la nuova Detrazione 65%, la proroga della Detrazione 50% e la relativa estensione degli sconti IRPEF sull’acquisto di arredi con il Bonus Mobili, il testo licenziato venerdì scorso dal CdM ridisegna l’architettura complessiva dell’efficienza energetica in edilizia con numerose modifiche al testo di riferimento: il d.lgs. 192/2005.

Tra le altre novità riguardanti la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, il nuovo DL 63/2013 fornisce precise indicazioni sull’evoluzione dell’ACE, trasformato in APE, ossia Attestato di Prestazione Energetica, di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi con il post Certificazione Energetica, l’ACE cambia nome e diventa APE. Ecco le novità.

Uno dei punti qualificanti del DL 63/2013 è quello riguardante gli Edifici a Energia Quasi Zero, i c.d. NZEB, acronimo per la dizione inglese Near Zero Energy Buildings, ossia strutture in grado di utilizzare pochissima energia per il loro funzionamento e progettate seguendo criteri costruttivi all’avanguardia, rispondenti alla direttiva europea 2012/27/UE (per ulteriori informazioni leggi l’approfondimento sugli standard europei per gli Edifici a Energia Quasi Zero dell’ing. Luca Cotto Ramusino sul blog Mygreenbuildings.org).

Ebbene, l’art. 5 del decreto legge 63/2013, aggiungendo al d.lgs. 192/2005 l’art. 4-bis, pone le basi per il piano d’azione nazionale diretto alla promozione e alla diffusione degli Edifici a Energia Quasi Zero: vediamone insieme i punti principali, con la promessa di tornare presto sull’argomento con ulteriori riflessioni.

2018 Fuga dallo Spreco: il coinvolgimento della PA
La data del 31 dicembre 2018 è stata fissata dal legislatore per indicare il termine a partire dal quale “gli edifici di nuova costruzione occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, ivi compresi gli edifici scolastici, devono essere edifici a energia quasi zero”.

Ma anche il settore privato sarà, ovviamente, coinvolto in questa “rivoluzione copernicana” dell’efficienza energetica. Ci sarà solo più tempo. Infatti, a partire dal 1° gennaio 2021 l’obbligo di avere Edifici a Energia Quasi Zero sul nuovo si estenderà anche al settore privato.

Obiettivo Edifici a Energia Quasi Zero, il piano per arrivarci e i contenuti
Ma dare delle date, senza un piano di avvicinamento strategico per arrivarci in maniera efficace ed efficiente, sarebbe un esercizio inutile. Il testo del decreto legge 53/2013 fornisce anche le indicazioni per un Piano d’azione governativo.

Il piano d’azione per la promozione e lo sviluppo degli Edifici a Energia Quasi Zero conterrà:

a) l’applicazione della definizione di edifici a energia quasi zero alle diverse tipologie di edifici e indicatori numerici del consumo di energia primaria, espresso in kWh/m² anno;

b) le politiche e le misure finanziarie o di altro tipo previste per promuovere gli edifici a energia quasi zero, comprese le informazioni relative alle misure nazionali previste per l’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici, in attuazione della direttiva 2009/28/CE;

c) l’individuazione, in casi specifici e sulla base dell’analisi costi-benefici sul ciclo di vita economico, della non applicabilità di quanto disposto al comma 1;

d) gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, in funzione dell’attuazione del comma 1.

Le tempistiche per il rilascio del Piano d’azione sono state fissate per la fine dell’anno prossimo, data entro cui dovranno essere elaborati e preparati il decreto destinato ad aumentare il numero di Edifici a Energia Quasi Zero

Di Marina Rui Ferro

Redazione Tecnica

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