Legge di stabilità, la stangata arriverà nel 2014

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Il DDL Legge di Stabilità 2013 (testo approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 ottobre 2013) è appena arrivata in Parlamento e già si fanno i calcoli di quanto costerà agli italiani il pacchetto di riduzione dell’Irpef, aumento dell’Iva, introduzione della franchigia e conseguente taglio delle deduzioni e detrazioni fiscali.

Secondo la CGIA di Mestre, sulla base anche della Relazione illustrativa, il costo per le  famiglie italiane sarà di 2,5 miliardi di euro.

“Una stangata – commenta il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – che rischia di mettere in ginocchio le famiglie italiane già stressate da una crisi che dura ormai da 4 anni”.
Nel 2014, quando subiremo per tutti i 12 mesi dell’anno l’aumento di un punto delle aliquote Iva del 10 e del 21%, a fronte di una diminuzione del carico fiscale sui redditi pari a 5 miliardi di euro, le famiglie si troveranno un aumento dell’Iva di 6,5 miliardi di euro e un taglio delle agevolazioni fiscali pari a 1 miliardi di euro. Pertanto, nel “dare/avere” con il fisco, lo “sbilancio” sarà di 2,5 miliardi di euro, pari ad un incremento medio annuo per famiglia di circa 100 euro.

“ Se teniamo conto che dall’inizio della crisi i senza lavoro sono aumentati di oltre 1 milione e 200 mila persone, i consumi reali delle famiglie sono scesi del 4,5%, i prezzi e le tariffe sono in costante crescita, con questa ulteriore stangata difficilmente il Paese reale riuscirà a trovare le risorse per rilanciare la domanda interna e quindi l’economia del Paese. Una situazione – prosegue Bortolussi – che rischia di avvitarsi e farci sprofondare in una depressione senza precedenti”.
Se, come dicevamo, la situazione precipiterà nel 2014, nel 2013 il combinato disposto delle misure messe in campo dal Governo Monti darà un leggero vantaggio alle famiglie: il saldo sarà negativo e pari a 800 milioni di euro. Questa situazione, ricordano dalla CGIA, si determinerà grazie al fatto che l’aumento dell’ Iva partirà dal 1° luglio 2013.

Secondo la CGIA MEstre le tipologie familiari più penalizzate da questa manovra correttiva saranno “gli incapienti – conclude Bortolussi – che rientrando nella area di esenzione fiscale non godranno dei vantaggi economici legati della riduzione dell’Irpef e, in secondo luogo, i nuclei familiari con redditi superiori ai 50.000/60.000 euro”.

Fonte : CGIA Mestre

Redazione Tecnica

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