Lombardia, stop allo scarico nei corsi d’acqua in zone urbanizzate

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È stato approvato dalla Giunta regionale Lombardia il ddl Norme per la difesa del suolo e la gestione dei corsi d’acqua della Lombardia che dovrà potenziare le misure di prevenzione contro il rischio di dissesto idrogeologico tramite la modifica e l’integrazione di numerose leggi regionali tra cui le leggi regionali 6/1973, 1/2000, 10/2003, 26/2003, 12/2005 (la Legge per il Governo del Territorio in Lombardia) e la l.r. 31/2008.

Il disegno di legge passerà ora al vaglio del Consiglio regionale. Con questo disegno di legge saranno potenziati alcuni strumenti di prevenzione idro-geologica. In particolare: l’unificazione e la razionalizzazione delle funzioni di difesa idraulica, che vengono assegnate operativamente a ERSAF; il principio di invarianza idraulica, per cui le nuove abitazioni non possono scaricare l’acqua piovana nei corsi d’acqua ma smaltirle in loco e il il rafforzamento dei compiti di polizia idraulica.

Invarianza idraulica e idrogeologica
La nuova normativa per la difesa dal rischio di dissesto idrogeologico prevede il rispetto del principio della invarianza idraulica e idrogeologica, introducendo nei regolamenti edilizi e nei Piani di governo del territorio il calcolo e la definizione della trasformazione – edilizia e urbanistica – che si va a programmare.

“Con l’introduzione del principio dell’invarianza idraulica – ha specificato l’assessore lombardo Belotti -, le nuove edificazioni non potranno più scaricare le acque meteoriche nei corsi d’acqua delle aree urbanizzate, ma dovranno dotarsi di pozzi perdenti, pavimentazioni permeabili o altre soluzioni per favorire il drenaggio delle acque piovane”.

Il tema è essenziale: le acque piovane devono essere trattenute sul posto e scaricate gradualmente nel tempo. “Altrimenti – ha ricordato Belotti – accade come quando il Seveso, per piogge improvvise e anche non importanti ma che il corso d’acqua non riesce a smaltire, allaga la zona di Niguarda. Situazioni che hanno visto anche il Lambro e l’Olona nel Milanese, il Mella nel Bresciano e tutti quei bacini dove l’urbanizzazione ha completamente modificato i deflussi provocare ingenti danni”.

A ERSAF l’esercizio delle funzioni di difesa del suolo
Le novità consistono in una serie di strumenti, di cui la Regione si dota per il governo del territorio e che vanno quindi a integrare e modificare la legge regionale 12/2005, per assicurare piena operatività alle attività regionali in materia di difesa del suolo. Prima riforma prevista è l’individuazione di ERSAF (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste) come ente che eserciterà le funzioni attribuite dallo Stato alla Regione in materia di difesa del suolo.

Nuovo impulso alle funzioni di polizia idraulica
Un terzo aspetto importante del disegno di legge è il rilancio dell’esercizio delle funzioni di polizia idraulica. “Vengono ri-precisate alcune norme – ha sottolineato Belotti, ad esempio quelle della distanza che si deve tenere per costruire rispetto ai corsi d’acqua, ormai ampiamente aggrediti dalla cementificazione; gli introiti che deriveranno dall’esercizio della polizia idraulica saranno destinati alla manutenzione del territorio, per mantenere in efficienza i corsi d’acqua”.

Redazione Tecnica

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